Con "Cypress Ave.", il trio guidato da Steve Moss, The Midnight Ghost Train, ha deciso di compiere una piccola rivoluzione all'interno del proprio sound cercando di creare un suono più maturo e proprio: per farlo hanno ricercato sonorità tipiche del vecchio blues.
L'album dimostra la voglia della band di mettersi in gioco e il suo bisogno di ricercare e ritrovare una propria identità; proprio per questo, trovano spazio canzoni come "Break My Love" in cui possiamo risentire le sonorità tipiche del vecchio blues di Son House - o di un suo più recente estimatore come Jack White. In questo spaccato musicale, la voce graffiante e roca di Moss cerca di avvicinarsi al tono poco convenzionale e graffiante di Tom Waits e viene accompagnata, magistralmente, dal basso di Boyne. Altra ottima prova è data da "Lemon Trees" un pezzo con spiccate tendenze funk blues tutt'altro che da disprezzare.
La band comunque non ha dimenticato le proprie origini e canzoni come "Red Eyed Yunkie Queen", "The Echo", "I Can't Let You Go" o "The Watchers Nest" sono lì a dimostrarlo mantenendo inalterati gli elementi tipici del doom e dello stoner metal con la voce di Moss che accompagna perfettamente una chitarra usata - e dosata- con mestiere. Rimane da segnalare per ultima "The Boogie Down" una strana e originale commistione di Rap, dovuta alla partecipazione del cantante Sonny Cheeba, blues e metal.
In definitiva, questo nuovo album, il secondo per l'etichetta Napalm Record, è un CD da ascoltare senza pregiudizi cercando di coglierne le originalità e i punti di forza presenti in questo lavoro che rimane in tutto e per tutto un album di buon southern rock.