"Currents" sta ai Tame Impala come "The 2nd Law" ai Muse. Kevin Parker non lo sa ancora, e rifiuta in anticipo catalogazioni o cataloghi del genere. Eppure la metamorfosi è chiara e sotto analisi da parte di ogni addetto del settore. Un concept azzeccato, banale il giusto per farsi trasportare dalle necessarie e stesse correnti del mainstream. Un album che di Rock ha solo le guarnizioni e rivela immediatamente intenzioni quasi danzerecce, intrecciate a generi dall'affinità innovativa e inesplorata, come il Funk e la Disco Music. Il brano della dichiarazione è "Yes I'm Changing", il più emblematico è la freccia concettuale "Gossip", il singolo pseudoimposto è "The Moment", quello sentimentale è "Let It Happen".
Una nuova frontiera del Pop? Di certo chi nei Tame Impala va a ricercare nostalgicamente le visioni distorte dei mitici '70, non troverà nulla di buono in "Currents". "Lonerism" rimane per loro l'appiglio generazionale di riferimento. Intanto va riconosciuta la genialità della formazione australiana, veri idoli di una nazione a parte, davanti a tutti anche musicalmente, e la domanda sorge spontanea: cosa aspettarsi da un album così? Al momento le risposte più plausibili, viste l'attitudine e le intenzioni, sono un remix dei Daft Punk, cinquanta date nel 2015, o l'inserimento nella colonna sonora di un film indipendente malinconico e tetro, nella sua unica scena di luce e speranza.