Ricetta facile e vincente per un buon disco: copiare i Ramones, ancora.
Seattle: complice la recente rivalutazione Garage che, partendo proprio dalla West Coast, sta velocemente colonizzando tutto l’emisfero occidentale, la Sub Pop Records e la cuginetta Hardly Art – specializzata in questo genere un po’ di nicchia, un po’ di tendenza vintage e sicuramente lontano dal mainstream più estremo – propongono il meglio delle loro produzioni, in continua ascesa grazie ad una linea promozionale fedele ad un sound a cavallo tra due millenni.
“Hey Ho” diventa “Hey Girl”: tredici brani velocissimi, formazione essenziale e doppi cori di base per ogni ritornello. Post Post Punk? Surf Garage? La miscela dei Tacocat sta tra i sorrisi dei Beach Boys e le graffianti provocazioni della fine degli anni ‘70: la distrazione principale è costituita dalle voci giocose delle bionde Emily Noces, Bre´Cool e Lelah Mauptop, assieme alle quali agisce anche Eric Randull. Power chords e sincerità, ed il disco è servito. Ogni tanto spunta l’inconfondibile vibrazione di un ottone, il che contribuisce alla creazione dell’atmosfera scherzosa introdotta anche dall’artwork. Un sorriso alla fine dell’inverno: con NVM, insomma, è già estate, è tempo di feste in spiaggia al tramonto del sole.
Nati nel 2010, con un EP ed un primo disco alle spalle, i Tacocat hanno compiuto tutte le fasi preliminari al lancio sul mercato dei grandi nomi. A supportarli nel 2014 della conferma ci sono i fans, in continua crescita, ed un’etichetta che crede profondamente nella riscoperta del Garage.