Scars On 45
Scars On 45

2012, Chop Shop Records/Atlantic
Indie Rock

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 16/07/13

Vorrei farvi una domanda: avete mai preso un pugno in faccia? Non parlo di quelli metaforici che ci prendiamo più o meno tutti nella vita, dalle delusioni amorose ai problemi sul lavoro, ma proprio di un pugno in faccia fisico, una mano chiusa e bella stretta che collide col vostro naso o zigomo e magari vi lascia pure il livido. Ecco, se non vi è mai successo, fate in modo di evitare che accada, perché, lo dico per esperienza personale, fa male. Ne ho presi due in vita mia (prima che vi facciate domande sui miei passatempi, mettiamo in chiaro che sono stati entrambi incidenti sportivi, praticando arti marziali capita) e vi assicuro che fa male. Tutto questo preambolo cosa significa? Beh, molto semplicemente, la situazione in cui sono incappata a causa degli Scars On 45 è stata molto simile (e il mio spirito tumblriano mi suggerirebbe di aggiungere altre O alla parola “molto”, ma mi trattengo) alla sensazione provocata da quei due pugni: un male cane. Non fisico, più che altro una pugnalata ai miei poveri sentimenti telefilmici (vedi la voce “Feels”, quarta nota, su Urban Dictionary), perché allo stesso modo in cui sono inciampata negli Snow Patrol tanti anni fa nel finale della seconda stagione di “Grey's Anatomy”, gli Scars On 45 mi hanno travolta durante una delle scene più emozionanti della terza stagione di “Lost Girl”, serie canadese sconosciuta ai più, i cui responsabili del reparto musiche hanno attentato alla vita di parecchie persone. Come? Beh, la perfetta combinazione musica-immagine della scena da fiumi di lacrime in cui quei sadici hanno inserito “Change My Needs” è assolutamente killer. Il proverbiale “pugno in faccia” di cui ogni tanto noi recensori parliamo quando citiamo momenti particolarmente forti all'interno di un album. A volte magari sbagliamo ad usare quella metafora, ma questa volta no. Dalla fine dell'episodio all'andare a cercare l'autore di quella canzone meravigliosa è stata questione di secondi e ringrazio TuneFind e Spotify per avermi messo a disposizione il tutto in men che non si dica. Una delle scoperte telefilmiche migliori che abbia mai fatto.

 

Ma chi sono questi Scars On 45? Una band indie rock inglese formatasi qualche anno fa attorno alle note strimpellate di “Friday I'm In Love” dei The Cure che, con gli anni e un bel boost dovuto a “Beauty's Running Wild” (apparsa in “CSI: New York”) è arrivata a pubblicare il primo album omonimo lo scorso anno. Con un po' di ritardo, eccoci qua a recensirlo. Che dire? “Scars On 45” è un'opera prima magnifica dall'inizio alla fine, una sorta di versione 2.0 di Damien Rice con chitarre elettriche ma con lo stesso mood malinconico e quello spirito sbarazzino tipicamente inglese che ti trasmette sensazioni estremamente contrastanti – ma non per questo spiacevoli – all'interno della stessa canzone, tramite la giustapposizione di elementi a volte diametralmente opposti ma splendidamente amalgamati. I cinque non creano nulla di nuovo, non escono dai limiti imposti dal rock indipendente e un po' alternativo tipico delle terre d'oltremanica, non introducono assolutamente niente di trascendentale nella loro musica, ma quello che fanno lo sanno fare talmente bene che il risultato è ugualmente sconvolgente: nel marasma di band tutte uguali che ogni tanto spuntano qua e là, più o meno ovunque, nelle difficoltà che talvolta alcuni grandi del genere incontrano nel creare nuovo materiale (vedi gli stessi Snow Patrol e il non tanto riuscito “Fallen Empire”), di tanto in tanto ecco che esce una perla, una perla di magnifica bellezza. Un brano come l'opener “Warning Sign” imposta da solo il livello dell'intero disco come “molto in alto”, e come biglietto da visita funziona perfettamente, mentre la già citata “Change My Needs” – struggente e, sul serio, da lacrime, anche considerato il testo particolarmente bello e vero in ciò che dice – non fa altro che confermare le sensazioni provate in precedenza ascoltando “Heart On Fire”, che continuano fino alla fine dell'album. “Scars On 45” è un album meraviglioso dall'inizio alla fine, c'è poco altro da dire.

 

Non c'è da stupirsi, quindi, se i Nostri sono apparsi più di una volta in TV a sottolineare un certo tipo di scena, a mettervi l'accento con le loro parole e le loro melodie. Gli Scars On 45 riescono dove molti falliscono, ovvero a creare dieci brani uno più bello dell'altro, con picchi qualitativi impressionanti che fanno quasi mettere le mani nei capelli. E rimane quella sensazione fantasma del pugno in faccia ricevuto guardando “Lost Girl” ogni volta che ascolto “Change My Needs”, aggiunto a quello di “Warning Sign” e “Burn The House Down” e di “Insecurity”. Preparate il caschetto da pugilato per il vostro cuoricino. Soprattutto se siete facili alle lacrime.





01. Warning Sign
02. Breakdown
03. Heart On Fire
04. Don't Say
05. Change My Needs
06. Burn The House Down
07. Give Me Something
08. Beauty's Running Wild
09. The Way That We Are
10. Insecurity

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