Samaris
Samaris

2013, One Little Indian
Elettronica

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 30/07/13

Cosa succede se mettete insieme una clarinettista, un tastierista/programmatore ed una cantante dalla voce flautata? Ne verrebbe fuori una creatura come i Samaris che, con il quid di essere islandesi, confezionano un'elettronica fluida dall'atmosfera mesmerizzante, in cui il lato folk minimalista e quieto della terra dei geyser è pronto ad erompere in qualsiasi momento, complice anche la mano, in sede di produzione, di Gunnar Tynes dei mùm. 

Il qui presente disco raccoglie in un unico package i due EP sinora rilasciati dalla band ("Hljóma Þú" e "Stofnar Falla", registrato nello studio dei Sigur Rós) per una sempre più determinata One Little Indian, a fungere da ariete in grado di farci apprezzare con ancora più convinzione il nuovo disco di inediti atteso per il prossimo autunno.

Ovviamente, gli amanti dell'Islanda non potranno che fare a meno di rimanere conquistati dall'ennesimo prodotto della loro Mecca discografica, giacché qui si respira un'aura particolare in musica, dove sono per l'appunto i fiati a condurre il gioco della linea melodica dei vari brani, mentre la voce e la drum machine sono relegati a mero ruolo di supporto, a sostenere composizioni perlopiù orientate verso nenie ossessive e tranquillizzanti che, in alcuni frangenti, arrivano anche a ricordare una certa New Age di stampo Dead Can Dance. Pur tuttavia, una persistente immobilità nel quadro sonoro d'insieme fa sì che una perniciosa impressione da "musica da SPA" possa prendere il sopravvento su tutto, rendendo il prodotto entusiasmante come un'autostrada deserta con lo stesso panorama ripetuto per centinaia di chilometri di fila per una gran fetta di ascoltatori. 

Le premesse per orientare un certo interesse verso i Samaris, dunque, ci sono e sarebbe stupido negarle, pur tuttavia è altrettanto sicuro che, col primo vero e proprio disco in studio, bisognerà studiare qualche elemento di interruzione ad hoc in grado di rinverdire l'entusiasmo degli ascoltatori più smaliziati. Altrimenti, è solo estetica senz'anima, o sonnolenza molesta se preferite.




01. Hljóma þú
02. Viltu Vitrast
03. Góða Tungl
04. Stofnar Falla
05. Vöggudub
06. Sólhvörf I
07. Sólhvörf II
08. Kælan Mikla
09. Hljóma þú (Muted remix)
10. Viltu Vitrast (Opinberun futuregrapher's remix)
11. Góða Tungl (Dj arfi remix)
12. Stofnar Falla (Subminimal remix)

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