Un oceano di musica e parole che trasporta il pubblico in una magica atmosfera, dove si è cullati solo dal semplice e rilassante ritmo delle canzoni. Tutto questo è "Oceanography", il terzo album in studio di Charlie Barnes che, attraverso il risoluto binomio voce-pianoforte, conquista vecchi e nuovi fan. Il giovane "teddy boy" non è infatti nuovo del mestiere. Prima di intraprendere la carriera solista e decollare verso nuovi orizzonti, Barnes è stato il chitarrista-tastierista di Amplifier e Bastille, con cui ancora collabora in numerosi tour. Due delle band che hanno lasciato il segno nel percorso musicale imboccato dall'artista britannico, alle quali si aggiunge un altro celebre nome, quello degli Oceansize. "Oceanography" si rifà proprio a queste sonorità, alle quali si aggiungono influenze provenienti dall'alternative rock, dall'indie e molti altri generi, tanto da essere stato definito dallo stesso Barnes, nella nostra intervista, come un vero e proprio "pastiche" musicale che si pone come obbiettivo principale quello di ricreare suoni e atmosfere tipiche della musica pop anni '50 e '60, contestualizzandole al giorno d'oggi. Per cui, ascoltando "Oceanography" si percepiranno Biffy Clyro, Oceansize, Sia, Lord , Muse e qualche sfumatura di "beat" qua e là che non smentisce la provenienza e l'influsso della cultura musicale anglosassone in cui è cresciuto l'artista.
Essenziali all'interno dell'album sono due strumenti che l'autore sfrutta magistralmente, quali voce e pianoforte. Nel brano "The Weather" si riscontra l'intento di ritornare ad un tipo di sonorità classicheggiante in grado di conquistare, in virtù della propria semplicità, quante più persone possibili. Barnes non si accontenta tuttavia di un tipo di sound standard ed immutabile, avviandosi alla ricerca di continue sperimentazioni che contraddistinguono il suo lavoro. In "Bruising", si riscontrano sonorità provenienti dall'electro-pop inglese, nettamente contrapposte alla ricerca della classicità di cui sopra. Un contrasto tuttavia piacevolmente sciolto nell'atmosfera sognante del disco che attira ed incuriosisce proprio per la sua sapiente combinazione in grado di catturare melodie "old fashion", riproponendole ad amanti del rock, dell'elettronica e potenzialmente anche ad un'orda impazzita di Beliebers che ne rimarrebbe del tutto stupita. Spontaneità e innovazione sono le due chiavi di lettura con cui approcciarsi ad "Oceanography", un lavoro tutto da scoprire.