Nightwish
Showtime, Storytime

2013, Nuclear Blast
Symphonic Metal

Tre mesi per montare, mixare, reparto grafica e marketing non bastano, se si vuole dare ai propri fan un buon prodotto.
Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 02/12/13

Registrare live album ai festival è una pratica che dovrebbe essere messa al bando. A meno che non si tratti di un'occasione creata ad hoc (come fecero i Blind Guardian per “Immaginations Through The Looking Glass”), un live registrato nella cornice di un festival, per quanto grande e organizzato come quello di Wacken Open Air, non potrà mai raggiungere risultati ottimali. Sono troppe le incognite che si presentano nell'equazione e troppe le cose che potrebbero andare male; a partire dal meteo fino alla vera e propria brutta giornata - per gli artisti coinvolti - che poi sfocia in una performance così così.


Se escludiamo “Made in Hong Kong” - più un EP che un live vero e proprio - è dal 2005, la bellezza di otto anni, che i Nightwish non facevano uscire un live DVD. C'era chi sperava in una registrazione dell'ultimo concerto del tour di “Imaginaerum” a Helsinki, dove ci fu la premiere del film omonimo, e invece qualche mese dopo viene annunciata la registrazione del concerto al W:O:A del 2013, immortalato nel nuovo “Showtime, Storytime”. La perplessità della scelta della location - che affonda in una certa esperienza personale di suoni non esattamente al top, per quanto limati e lavorati - si fa sentire a tutti gli effetti. I live dei Nightwish sono sempre stati, a partire da “From Wishes To Eternity”, tecnicamente ineccepibili, con audio e video di buona qualità anche dal punto di vista registico; “End Of An Era” era programmato per risultare esplosivo da ogni punto di vista (e con l'hype creata dal licenziamento di Tarja Turunen la sera stessa, è stato esplosivo per davvero). Ed è per questo, dati i trascorsi più che decorosi dei finlandesi il primo commento che ci è sorto nella mente è stato: “ma che ca...?”.


Il proverbiale punto di domanda tanto caro ai lettori di fumetti che campeggia sulle nostre teste è bello grosso. Tralasciando l'evidente giornata “no” per Floor Jansen, che a tratti inciampa, fa qualche errore, perde il controllo in alcuni punti particolarmente alti delle linee vocali e purtroppo nei momenti di duetto viene completamente sovrastata da Marco Hietala - non si capisce bene se per un errore nella regolazione dei volumi dei rispettivi microfoni o semplicemente perché il bassista teneva un tono di voce tale da coprire la Jansen, nonostante l'amplificazione - abbiamo a che fare con una produzione a dir poco insufficiente, poco curata, con registrazioni di qualità veramente molto bassa e un missaggio altrettanto frettoloso che porta ad un totale squilibrio dei suoni tant'è che il reparto strumentale, quindi batteria, chitarra, tastiere e basso, sono più un mormorio di sottofondo completamente insignificante in cui a tratti esce qualcosa. Per capirci meglio, la chitarra è sproporzionatamente alta rispetto al resto, sovrasta tutto e con la regolazione dei toni medi praticamente a zero suona come una sega elettrica in Mi Minore. Il basso è abbastanza inesistente e se qualche volta salta fuori, tipo in “Romanticide”, è un borbottio relegato al fondo dello spettro sonoro. La batteria... bisogna alzare il volume di parecchio per sentirla e le tastiere si fanno di nebbia e tali rimangono. E le orchestrazioni? I cori? I cori si sentono, le orchestrazioni no. Qualcosina in sottofondo. E nei pezzi di “Once” e “Imaginaerum”, dove sono le protagoniste, è un gran peccato. È come se avessero dimenticato di inserirle, per correggere il tiro su “Ghost Love Score”. Ma anche lì non è che si sentano tanto. Sottolineiamo poi che durante la parte iniziale di “Amaranth” i microfoni hanno catturato anche i suoni dei fuochi d'artificio, producendo un fruscio che copre tutto quanto a intervalli regolari per i primi quaranta/cinquanta secondi della canzone. Tutti questi continui errori e problemi audio non fanno altro che esacerbare una performance non all'altezza di Floor Jansen che, come già detto, ci prova e ce la mette tutta, su questo non abbiamo nulla da dire, ma resta il fatto che non fosse in serata e un audio del genere peggiora ulteriormente la situazione.


Per quanto riguarda la parte video del concerto, tecnicamente non c'è molto da dire, abbiamo visto solo il formato DVD, nel quale abbiamo riscontrato una leggera perdita di qualità con pixelazione e leggera sfocatura soprattutto nelle scene più buie, con la luce viola e blu. Non sapendo se il concerto sia stato registrato in HD nativo è difficile pronunciarsi sulla qualità effettiva che potrebbe avere senza la compressione del formato DVD, possiamo però dire che il prodotto se la cava egregiamente, pur soffrendo degli stessi problemi di audio del CD, anche se il missaggio pare leggermente migliore. Dal punto di vista registico, purtroppo “Showtime, Storytime” pecca di troppe sequenze in movimento. Più che una registrazione da live DVD pare una registrazione per i maxischermi del festival, per far vedere il concerto anche agli spettatori più lontani.


I Nightwish potevano fare di meglio. Molto meglio. “From Wishes To Eternity” è più vecchio, registrato con mezzi sicuramente peggiori, eppure è più godibile, più ascoltabile, nettamente superiore in tutto e per tutto. Per come si presenta “Showtime, Storytime” non raggiunge la sufficienza a livello tecnico, per quanto su un piano artistico bene o male si barcameni su un 6 politico (giusto perché le canzoni proposte sono quasi tutti classici immortali della loro discografia). Non è possibile che una band di questo calibro, che nel panorama del symphonic metal è sempre stata considerata una tra le migliori e le più importanti, possa pubblicare del materiale così malamente gestito, preparato in maniera frettolosa e con così poca cura. Tre mesi per montare, mixare, reparto grafica e marketing non bastano, se si vuole dare ai propri fan un buon prodotto.





01. Dark Chest Of Wonders
02. Wish I Had An Angel
03. She Is My Sin
04. Ghost River
05. Ever Dream
06. Storytime
07. I Want My Tears Back
08. Nemo
09. Last Of The Wilds
10. Bless The Child
11. Romanticide
12. Amaranth
13. Ghost Love Score
14. Song Of Myself
15. Last Ride Of The Day
16. Imaginaerum (Outro)

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