Un tristo mietitore svetta poderoso su un ammasso di ossa umane nella notte più funerea: non lascia adito a dubbi il bellissimo artwork del nuovo full length delle Nervosa, all female band di origine brasiliana, giunte ormai al quarto gradino della loro scalata discografica. "Perpetual Chaos" è il frutto di un duro periodo per Prika Amaral, fondatrice ed unica superstite del trio che aveva dato alle stampe "Downfall Of Mankind": fuori Fernanda Lira e Luana Dametto, dentro Mia Wallace al basso, Eleni Nota alla batteria e Diva Satanica alla voce, cambiamenti che di fatto snaturano la genesi trittica degli esordi.
Fate un lungo respiro, corazzatevi e cercate di domare una bestia schiumante di rabbia perchè "Perpetual Chaos" non vi garantirà nemmeno un assaggio di distensione: il thrash metal teutonico dei primi Kreator e Destruction, sporco e massacrante, va a combinarsi ad un death metal rude e spietato, una miscela corrosiva che scioglie tutti i presupposti del caso. Un assalto sonoro che trangugia istantaneamente l'ascoltatore con la rapida "Venomous" e la più possente "Guided By Evil", tracce che rendono chiare fin da subito le linee guida del plot. La title track avanza a passi grevi per poi scattare in una corsa impazzita mostrando i denti insanguinati a colpi di doppiacassa e riff di una violenza inaudita.
La prima parte dell'album è assolutamente convincente, ma bisogna essere onesti: se c'è qualcosa di cui il lavoro pecca è la poca inventiva. I bastioni sonori sorretti dal quartetto brasiliano sono notevolmente travolgenti, ma allo stesso tempo piuttosto monotoni, soprattutto al primo impatto. Una volta digerito al meglio, il full length inzia a scandirsi in un forma più definita, pur non eliminando del tutto una sorta di piattume di background che viene ad accentuarsi nella fase più avanzata dell'album. A pezzi devastanti come "Genocidal Command" (che vede la partecipazione di Schmier dei già citati Destruction) e "Time To Fight", vere e proprie mazzate di thrash hardcore, si affiancano tracce meno ispirate come "Kings Of Domination", "Godless Prisoner" o "Blood Eagle". I riff macinati a ripetizione da Prika Amaral sono tanto veementi quanto, a lungo andare, piuttosto meccanici. Eleni Nota fa volare la doppia cassa martellando senza pietà per tutto il disco e "Pursued By Judgement" lo conferma a pieno, così come la conclusiva "Under Ruins".
"Perpetual Chaos" picchia duro e senza un briciolo di ripensamento, ma paga dazio di una ripetitività, sia a livello strumentale che vocale, che va estendendosi simultaneamente all'avanzare dell'album. Ciò nonostante, il lavoro di Amaral e socie resta molto valido, adempiendo perfettamente allo scopo che un album thrash/death metal si propone di perseguire, ossia pestare duro ed aizzare l'headbang sfrenato, il tutto, però, senza stratagemmi o innovazioni che facciano gridare al miracolo. D'altronde ci sarà un motivo se Napalm Records se le tiene strette sin dal lontano 2012, anno di pubblicazione del primo EP "Time Of Death". Un caos perpetuo di nome e di fatto: basta poco per perdercisi dentro.