Michael Romeo
War Of The Worlds Pt 1

2018, Music Theories Recordings
Progressive Metal

Romeo strizza l'occhio alle sue influenze letterarie e operistiche per dar vita a un concept album che, ne siamo certi, farà piovere su di lui numerosi consensi e apprezzamenti da tutta la scena heavy metal
Recensione di Federico Falcone - Pubblicata in data: 26/07/18

Dopo aver scritto pagine indelebili nella storia del progressive metal, Michael Romeo, leader e axeman dei favolosi Symphony X, decide di compiere un ulteriore passo in avanti nella propria carriera e così lancia sul mercato "War Of The Worlds Pt1", primo album solista, perfettamente supportato da una line-up di straordinario talento a capacità compositiva (John "JD" DeServio al basso e John Macaluso alla batteria - scusate se è poco).

Romeo, in questo primo di due episodi (come ha rivelato a SpazioRock nella nostra recente intervista) strizza l'occhio alle sue influenze letterarie e operistiche per dar vita a un concept album che, ne siamo certi, farà piovere su di lui numerosi consensi e apprezzamenti da tutta la scena heavy metal, sottogeneri compresi. Ispirato, infatti, dalla fantascienza narrata nelle opere di H.G.Wells e dalle inarrivabili colonne sonore scritte da John Williams, il chitarrista statunitense dà vita a dieci tracce che, tutto sommato, sono in linea con la musica proposta in questi anni con la sua band principale, fermo restando che in questo platter di personalità ce n'è eccome. "Introduction" apre il lotto proiettando l'ascoltatore in un universo parallelo, a stretto contatto con quei mondi irraggiungibili - ma neanche tanto - descritti dallo scrittore britannico, prima di lasciare spazio a "Fear The Unknown", traccia di chiara matrice power metal, diretta, incisiva e strutturata egregiamente tra momenti più tirati e fasi più cadenzate in cui si percepisce chiaramente l'atmosfera del disco. Tale analisi, di per sé, basterebbe a descrivere l'intero LP, essendo, quest'ultimo, sulla stessa lunghezza d'onda dall'inizio alla fine. Si prosegue con "Black" - che resta sulla scia del brano precedente - prima di passare a "Fucking Robots", brano che, invece, fin dai primi secondi, ci coglie totalmente di sorpresa a causa di un approccio dubstep. Si, avete capito bene: Michel Romeo propone la dubstep all'interno di un suo brano. E, vi dirò di più, suona dannatamente bene ed è in perfetta aderenza con lo spirito di "War Of The Words Pt 1". La successiva accoppiata "Djinn" - "Believe" è il punto più alto di questo lavoro; due tracce perfette in ogni nota, passaggio, riff e, ovviamente, solos. Composte magistralmente sono la punta di diamante di un full-lenght a tratti entusiasmante.

Si arriva alla fine rapidamente, senza che l'ascolto pesi e senza quella sensazione - spesso fastidiosa ma costante in molti dischi di artisti che si lanciano in una carriera solista - di qualcosa di già sentito e questo è, in effetti, il più grande pregio e valore di un album che gli amanti del genere devono possedere. Michael Romeo ci ha stupiti ancora una volta.



01. Introduction
02. Fear The Unknown
03. Black
04. F*cking Robots
05. Djinn
06. Believe
07. Differences
08. War Machine

 

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