La macchina della fama era appena partita e sarebbe stato impossibile fermarla. Fu così che i Metallica decisero di tenere fede ai propri impegni per concludere il tour di Master of Puppets e aprire così le selezioni per un bassista. Appena tre settimane dopo il funerale del loro sfortunato compagno di viaggio, ne avevano già uno nuovo: Jason Newsted. In realtà non si trattava dell'unica importante novità dell'epoca, perché il loro management aveva appena firmato il loro passaggio dalla Music For Nations alla Phonogram, la quale avrebbe garantito un maggior peso promozionale per le uscite future.
Quale occasione migliore allora per battezzare questo doppio matrimonio con la pubblicazione "The $5,98 EP: Garage Days Re-Revisited", prima uscita discografica ufficiale per la nuova etichetta che conteneva una raccolta di cover molto care a Hetfield & soci. Tra queste, volutamente prodotte come in un garage (in realtà furono registrate ai Conway Studios a Los Angeles), era incluso un medley di due canzoni dei Misfits destinato a diventare inaspettatamente celebre. Il tutto fu realizzato in soli sei giorni, concessi gentilmente da Ted Nugent che stava appunto registrando il suo album nello stesso posto.
A 31 anni dalla sua uscita, i Metallica ripropongono oggi quell'EP dal tono volutamente poco serioso - vedere la citazione sgangherata di "Run To The Hills" degli Iron Maiden in coda -nell'ambito della monumentale opera di ripubblicazione di tutto il loro catalogo. Come per i loro primi tre album, si tratta di una versione rimasterizzata che suona in maniera decisamente più brillante e ancora più potente rispetto all'originale. Sopratutto batteria e basso sembrano i maggiori beneficiari di questo trattamento di lifting a cura di Chris Bellman presso lo studio Bernie Grundman Mastering.
Se della parte artistica non c'è molto di cui discutere, essendo tutte le tracce già ampiamente note, possiamo leggere quest'operazione come una buona occasione per riscoprire gli artisti che in gioventù sono state di grande ispirazione per il quartetto americano: i mitici Diamond Head, esponenti della florida scena NWOBHM e autentica ossessione di Lars (tanto da riuscire a farsi ospitare a casa loro), così come i gallesi Budgie o i seminali Killing Joke. Nel lavoro di riarrangiamento dei brani specifici la band li fece suonare più "Metallica", limitandosi ad accelerarli o ad aggiungere qualche piccolo elemento qua e là (Hammett provvederà ad esempio ad inserire degli assoli su "Helpless" o "The Wait", che ne sono prive nelle versioni originali).
Inoltre, nel caso di chi lo acquistasse in formato fisico, c'è solo da sbizzarrirsi con gli sfiziosi packaging creati ad hoc (longbox su tutti) con alcuni pezzi da collezione.