Quinto album dalla fondazione negli anni '90, i milanesi Matrioska consolidano ulteriormente il loro status di band di party punk festaiolo con un lavoro che, tuttavia, segna anche discreti passi in avanti verso uno sforzo contenutistico e compositivo.
"Cemento", difatti, non è disco che si fa ricordare volentieri per "Come Mi Vuoi", "Infiniti Ponti", "Collage" ed "Altalena" - i brani più rockettari e lineari del lotto, né per le solite derive swing/ragamuffin' (la titletrack, che fa molto Giorgio Palmas & The Bluebeaters) o per quelle Party-ska ("Per Due Persone"). Piuttosto, assai ben più interessanti le aperture folk della fisarmonica e della mediterranea chitarra acustica di "Ora Che", o l'innesto hair metal che porta una ventata di corale epicità sull'allegra "Qualcosa Dovrà Pur Succedere".
Purtroppo, bisogna rendere onore ai fatti, e le canzoni decisamente interessanti, al netto del sempre pregevole mestiere, rimangono poi soltanto due. Pur tuttavia, si ha come l'impressione, dopo l'ascolto dell'inciso, che la band si stia orientando verso un sentiero artistico assai interessante, qualcosa che li possa portare anche oltre il loro ruolo prevedibilmente istituzionale. Staremo a vedere.