Guster
Evermotion

2015, Ocho Mule/Nettwerk Records
Pop Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 10/02/15

Pop sperimentale ed apertamente contaminato dalle più vaghe pubblicità sonore degli anni '90. Tribalità del ventunesimo secolo che esalta i vuoti, i bassi, le percussioni e la variabilità vocale, mantenendo però un virtuoso profilo misto di timidezza e furbizia. I Guster sono la Boston che, lentamente, si lascia trasportare dal vento dell'ironia, un vento racchiuso nelle sabbie del tempo da cui gli artisti in rare occasioni attingono granelli di purezza. "Evermotion" vuole essere ciò che il titolo suggerisce, ma non può esserlo perché la soddisfazione totale non può essere raggiunta senza innovazione. Lottando contro lo stereotipo e la banalità che fanno strage di un genere caldo e appagante, Ryan, Adam, Brian e Luke puntano tutto sulla diversificazione strumentale del propri brani, sull'Indie Pop nostalgico e classicheggiante, sull'immaginario dei cartoni animati: la scommessa dei Guster è vinta, ora attendiamoli dal vivo anche in Europa. Non in Italia.



01. Long Night
02. Endlessly
03. Doin' It By Myself
04. Lazy Love
05. Simple Machine
06. Expectation
07. Gangway
08. Kid Dreams
09. Never Coming Down
10. It Is Just What It Is
11. Farewell

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool