Il combo corregge la rotta dell'opus precedente impacchettando una serie di brani accomunati dalla concisione strutturale e da un'atmosfera deliziosamente celebrativa che richiama alla memoria giochi di storiche console (Atari, Nintendo, Sega) e in cui le tastiere dell'illustre ospite Coen Janssen (Epica) rivestono un ruolo fondamentale: a completare l'operazione nostalgia concorrono una moltitudine di effetti in grado di trasformare il quarantenne di oggi nell'adolescente brufoloso di ieri appassionato di Pac-Man e Street Figher.
E dunque, tra cavalcate che sciorinano il classico know-how dei nostri ("Highway to Oblivion", "Troopers of the Stars", "Razorblade Meltdown", "In A Skyforged Dream") e pezzi semi-AOR conditi da sprazzi pseudo-folk e melodie orientaleggianti ("In The Last Dragonborn", Heart Demolition", "Strangers"), spetta a "Cosmic Power Of The Infinite Shred Machine" la corona d'alloro del dinamismo e della retromania videoludica. L'ultracatchy "Remembrance Day" e la spassosa rivisitazione di "My Heart Will Go On" chiudono un lotto che testimonia come i DragonForce riescano ormai a sfoggiare una maturità di genere tale da unire divertimento, efficacia ed esuberanza in maniera equilibrata e simmetrica.
Allacciate le cinture e immergetevi in "Extreme Power Metal": viaggiare nel tempo, forse, non è poi così difficile.