Spitefuel
Dreamworld Collapse

2018, MDD Records
Heavy Metal

Recensione di Riccardo Marchetti - Pubblicata in data: 11/06/18

Sembra quasi una frase fatta a volte ma soprattutto nel mondo della musica metal attuale pare essere diventata ancora dannatamente più veritiera: il secondo capitolo di una carriera è il più difficile e questo è ciò che attende gli Spitefuel, gruppo tedesco fondato nel vicino 2016 che ai più suonerà probabilmente semisconosciuto. Quel che sorprende maggiormente è lo spazio temporale intercorso fra i due capitoli musicali, separati da appena due anni. Il primo fu lanciato nel 2017 con il titolo di "Second to None" e nel giro di dodici mesi esatti la combo made in Germany rilascia un altro lavoro, questa volta dal titolo "Dreamworld Collapse".

 

Le sorprese però non sono finite qui, i ragazzi in questione si sono cimentati in un concept album, con tanto di storyline ed interlude vari. Il poco tempo infrapposto tra le pubblicazioni della band potrebbe suggerirci erroneamente che il lavoro sia superficiale nella concezione; al contrario il disco si presenta durante l'ascolto piuttosto scorrevole, le track si susseguono discretamente, con vari middle ad infarcire la linea narrativa e donare colorito, come l'intro "Prologue  8389 A.D." o la mediana "Interlude: Funeral of the Youth". Il tutto viene condito da un buon apporto chitarristico proveniente dai due musicisti alle sei corde: Timo Pfluger e Tobias Eurich. I due ragazzotti ci sorprendono, i loro fraseggi sono aggressivi e tenaci, ma anche espressivi e mai scontati. Una dimostrazione di tali caratteristiche è fornita principalmente da pezzi come "Under Fire" e "Iconic Failure".

 

Non siamo innanzi ad un capolavoro del genere, questo è fuor di dubbio, ma se ci eravamo avvicinati con aria titubante non ci resta che notare l'ispirazione alla base della release e il buon lavoro di fondo in fase di costruzione; del resto la matrice dei pezzi è d'impronta davvero varia come nei casi delle due title-track e la melodica e complessa "Brilliant White Lies". Alcune tracce presentano passaggi musicali interessanti, l'album è ben concepito, ma probabilmente manca quel qualcosa in più per permettere il salto di qualità dell'intera opera. Il buon Stefan Zörner dietro il microfono risulta piuttosto valido, l'aggressività del cantato è quella giusta, ha personalità da vendere sebbene ogni tanto sembri andare in difficoltà sui passaggi alti: in sostanza buona interpretazione, ma esecuzione non sempre pulitissima.

 

Ritornando al concetto di partenza il gruppo ha dimostrato di avere delle discrete capacità, ora bisogna soltanto crescere e maturare: "Dreamworld Collapse" deve essere un punto di partenza e non di arrivo.





01. Prologue: 8389 A.D.
02. Brick By Brick
03. The Secret
04. Ouverture: Inside The Sphere
05. Dreamworld Collapse, Pt. I
06. Interlude: The Funeral Of Youth
07. Dreamworld Collapse, Pt. II
08. Iconic Failure
09. Under Fire
10. Brilliant White Lies
11. Grave New World
12. Epilogue: 8427 A.D

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool