Ogni tanto anche le band di cantautorato rock filo-alternativo hanno bisogno di andare in vacanza, e se ce le porti con un catamarano su un’isola soleggiata dal torrido sapore tropicale, facile che salti fuori un disco come questo “Caulonia Limbo Ya Ya”, seconda fatica in studio del trio romagnolo Granturismo.
In particolare i tre, costretti dalla limitatezza tecnologica del paradisiaco atollo, si vedranno costretti ad imbastire una struttura garage rock di matrice chiaramente lo-fi, cercando corposità, in sede di arrangiamento, nel calypso (“Vieni A Dormire Con Me”), nel ragamuffin’ (“Può Darsi Sia L’Autunno”), nel tocco ‘60s (“Canzone Di Parole”) ed in quello ‘80s (“Meraviglioso Errore”), il tutto senza dimenticare gli irrinunciabili – visto il contesto – Beach Boys (“l’opener “Me Ne Vado Al Mare”: pura dichiarazione di intenti in musica). Il risultato è fresco come una batida de cocco con tanto ghiaccio ed una corposa aggiunta di rum, visto che i Nostri, ben lungi dal rimanere arroccati su posizioni eccessivamente statiche in sede di composizione, riescono sempre a trovare una soluzione in grado di tenere ben alta l’attenzione dell’ascoltatore, come, a mero titolo d’esempio, la perturbazione elettrica che arriva a sconvolgere quella che sembra essere l’ennesima ballata svenevole (“Non Essere Visti”).
Certo, magari la formula del cocktail è ancora un po’ grezza a tratti, ma ciononostante i Granturimo riescono a farci dono di un prezioso lasciapassare verso la repubblica di Caulonia, estemporanea malformazione dadaista e libertaria della storia della nostra Repubblica. Magari la storia di lei si è dimenticata, a voi far sì che ai Granturismo non tocchi lo stesso amaro destino.