C'è il vagito di un infante e il procedere di un fante ai comandi di una successione di pedine insensibili nelle prime linee della frontiera British India. Si dissociano dal Garage del passato i quattro di Melbourne, e con il quinto album rilanciano un sound inequivocabilmente british, che esplode e disarma in singoli come "Angela", cori multiformi e bagliori di emozioni che lacerano solo apparenti copertine ricoperte della stessa estetica che avvolge trasparentemente le dodici di "Nothing Touches Me". Da sempre introspettivi, volti all'indagine del singolo individuo che si ripete ed evolve ad ogni ascolto, consci del valore storico e sociale della propria terra: come se l'Australia fosse realmente una sorta di nonluogo in cui sviluppare senza contaminazioni ogni sostanza già creata dai colonizzatori, i British India narrano di tutto ciò che non è quotidianità, inserendo dialoghi nei boschi silenti, cieli sotto la terra più dura, luce nelle valige, case nel deserto, sentieri nel ghiaccio, fiamme sulle barche, direzioni a cerchi già chiusi. Per la band è una liberazione, una rivoluzione, un'evoluzione verso un genere non innovativo ma esercitato al meglio delle proprie capacità.
British India
Nothing Touches Me
2015, Liberation
Indie Rock
01. Spider Chords
02. Angela
03. Suddenly
04. Wrong Direction
05. Blame It All on Me
06. Jay Walker
07. Nothing Touches Me
08. Come Home
09. Lifeguard
10. Right by Your Side
11. This Is How It Feels
12. Departure Lounge
02. Angela
03. Suddenly
04. Wrong Direction
05. Blame It All on Me
06. Jay Walker
07. Nothing Touches Me
08. Come Home
09. Lifeguard
10. Right by Your Side
11. This Is How It Feels
12. Departure Lounge