Bob Daisley, conosciuto per il suo lavoro con i Rainbow e con Ozzy Osbourne, con Moore Blues For Gary cerca di porre un doveroso omaggio a un grande artista e a un genio della sei corde, e lo fa riunendo intorno a sè diverse personalità di spicco come Doug Aldrich, Glenn Hughes, Steve Lukather e Joe Lynn Turner. L'album, sebbene non aggiunga nulla all'interno della conoscenza di un artista sfaccettato come Moore, porta comunque delle versioni di pregio di alcuni dei suoi successi classici; ad esempio la celeberrima "Parisienne Walkways" interpretata in questo album da Steve Morse e dal conterraneo di Gary, Ricky Warwick, è un gioiellino a due chitarre da ascoltare e gustare.
In questo lavoro, tornano amici e collaboratori di vecchia data del compianto bluesman come Neil Carter che rende straordinaria la performance di "Empty Rooms" tramite tastiere e voce. Brush Shiels canta in "Texas Strut", come ovviamente lo stesso Bob Daisley, bassista dalla lunga esperienza e amico personale di Moore, che gli suggerì di utilizzare la propria verve all'interno del blues che tanto amava, fornendogli la spinta emotiva necessaria a creare un capolavoro come "Still Got The Blues For You", che ebbe un successo planetario immediato e meritatissimo. Proprio della canzone "Still Got The Blues For You" è doveroso parlare, perché in questa traccia - forse la migliore dell'intero album - troviamo un chitarrista di talento: trattasi di John Sykes, avvezzo alle sonorità hard rock blues così care a Gary Moore, e protagonista nell'album di maggior successo dei Whitesnake di David Coverdale, intitolato per l'appunto "Whitesnake", e conosciuto anche come "1987". Qui si libera di ogni pastoia per dar vita a una prova di eccellenza chitarristica da ascoltare e riascoltare più volte e che non potrà non piacere a chi ha amato e ama il genere blues.
Degne di nota sono anche "Nothing's The Same" con un Glenn Hughes in pieno spolvero reduce dai numerosi successi con i BCC, che si azzarda in vocalizzi alla portata solo di pochi eletti e "The Blues Just Got Sadder", registrata con il chitarrista dei Toto Steve Lukather che riesce a infondere il proprio tocco alle note nonostante ricalchi in maniera quasi pedissequa l'originale; toccante l'esecuzione di "This One For You" da parte dei figli di Moore, rispettivamente Gus alla voce e Jack alla chitarra solista.
In definitiva, non era facile accostarsi alla musica di un chitarrista tanto poliedrico e talentuoso come Moore, ma Bob Daisley e i ragazzi che ha voluto riunire intorno a sé ne sono stati capaci portando avanti un long play di tutto rispetto ascoltabile e apprezzabile che renda un omaggio alla memoria del virtuoso della sei corde, cercando di lenire i cuori di tutti gli appassionati di blues che ancora si straziano dal 2011.