All About Kane
Seasons

2015, La Fonderia Musicale
Alternative Rock

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 03/03/15

C’è qualcosa di estremamente euforico nello scoprire qualcosa di nuovo, di fresco. Visto e considerato che spesso l’euforia cede il posto alla noia e alla critica più aggressiva, quando questo non accade si crea una sorta di collante indissolubile, un collante che annienta la critica di un qualsivoglia critico, privandolo quindi della sua arma più potente. C’è qualcosa di indubbiamente fresco nel secondo capitolo discografico dei biellesi All About Kane. C’è qualcosa di nuovo in questo “Seasons”, un solo ascolto basta per chiarirsi le idee. Se poi siete stati delusi dall’ultimo inciso dei White Lies (che prima ancora d’aver perso la giusta rotta, hanno proprio smarrito la bussola) oppure la sorpresa targata Editors non è bastata a stupirvi, beh, ci sono sempre i Placebo. Sì, ottimo album “Loud Like Love”. Peccato per l’uscita di Steve Forrest.

 

Diamoci un tono e basta fare salotto musicale. All About Kane. I cinque musicisti biellesi arrivano ora alla loro seconda prova discografica e lo fanno rispettando non solo un buon debutto come “Citizen Pop” ma anche incorporando una freschezza musicale che non si può certo calcolare in sala di registrazione o in fase di produzione. La proposta rimane invariata, infatti, la band percorre fin dagli esordi un cammino un po’ diverso, presentando una proposta molto british nel suo insieme, non per niente riporta ed estrae con cura qualcosa dagli artisti citati sopra. Ma sarebbe fin troppo semplice descriverla così; “Seasons” racchiude anche varie tentazioni pop ed alternative senza però mai snaturare quello che è il passato e probabilmente il futuro della band. A sentire l’iniziale “Hyperuranion” è palpabile l’affinità timbrica del cantante Thom con quella di Brian Molko. Già della seconda traccia “Interstellar Clash” invece è nitida la voglia della band d’esprimersi attraverso pezzi movimentati (impossibile non canticchiare “The Meaning”) e subito dopo lasciarsi andare, lasciar scorrere un mood soft per niente forzato, anzi è proprio quella leggiadria musicale che regala pezzi come “Old Photographs” o il refrain di “Hurricane” e come tralasciare quel sospiro occasionale lasciato ad un’armonica (“Goodbye My Eyes”). L’album scorre e si lascia ascoltare senza alcun intoppo dimostrando proprio quella leggerezza che fa quasi sfigurare un singolo immediato come “Be My Murderess” che, certo, si fa ascoltare e guardare anche grazie al video dove protagonista è l'affascinante modella alternative Riae Suicide. Insomma sul finale viene quasi da chiedersi se quei richiami alle band di cui sopra, siano veramente legittimi. Ad ascolto terminato di quei rimandi musicali rimane poco e niente; ciò che resta è una memorabile melodia che però appartiene agli All About Kane.





1. Hyperuranion
2. Interstellar Clash
3. The Meaning
4. Old Photographs
5. Be My Murderess
6. Goodbye My Eyes
7. In The Safest Place
8. The Wise Man
9. Fireworks
10. Hurricane
11. Linda
12. Behind The Curtains
13. A Crack In The Wall

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