Anche questo decimo, omonimo album, non è esente da qualche passo falso e divagazioni a volte aliene dai loro tratti distintivi, ma per quanto lontano, dal punto di vista qualitativo, dai fasti di un tempo, è senza ombra di dubbio il loro miglior lavoro dell'era 2000. Il merito è di brani dal tiro assassino, trattati di brutale maleducazione sonora da insegnare nelle scuole, come l'opener "Brave", scandita dal tupa-tupa continuo dell'incommensurabile Donald Tardy, o la feroce quanto marcia "End It Now", sicuramente tra le highlights del disco. "Kneel Before Me" straborda di riffing puramente death metal, meno contaminato da influenze hardcore (per nulla nascoste nelle loro ultime uscite), mentre in "It Lives" gli Obituary rallentano e tornano indietro nel tempo, con l'iconica ed inconfondibile voce di John Tardy che diventa cavernosa e accompagna l'ascoltatore dritto in qualche cunicolo sotterraneo sepolto da melma e carcasse di insetti.
Una sequela di ottimi brani (segnaliamo anche la groovy "A Lesson in Vengeance"), inframezzata però da pezzi da dimenticare, come la seconda traccia, "Sentence Day", che parte alla grande ma si perde in un brodo di assoli superflui che dipingono atmosfere lontani anni luce dal death metal dei nostri, creando una dissonanza davvero sgradevole. Una rievocazione del fantasma di Ralph Santolla e delle sue esagerate e masturbatorie parti solistiche che lasciano il tempo che trovano e di cui avremmo fatto volentieri a meno. Per non parlare di "Betrayed", altro abisso qualitativo, il cui riff introduttivo è entrato di diritto nella classifica dei più brutti, noiosi e scontati dell'anno.
Fortunatamente esiste il tasto "skip", e ci pensano la già edita "Ten Thousand Ways to Die" e la bonus track "No Hope", poste in chiusura, a riempire quel vuoto sul vostro stereo/lettore MP3/Spotify.
Gli album omonimi sono sempre carichi di significato, e non possiamo che lodare la scelta degli Obituary di imprimere il loro nome su un'opera che pur non facendo gridare al miracolo, ci dimostra che questa storica band, nonostante l'età, ha ancora molto da dire.