Vasco Rossi
L'Altra Meta' Del Cielo

2012, EMI
Pop Rock

L'universo femminile di Vasco si trasforma in album orchestrale e balletto
Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 09/04/12

Recensione a cura di Erika Baini

È difficile trovare parole che non siano già state spese per il rocker di Zocca in tutta la sua carriera entrata in poco tempo nella storia della musica italiana dall’epoca del suo esordio; radunando con maestria i migliori pezzi che abbracciano il suo universo femminile, Vasco Rossi è giunto al concepimento di un lavoro molto particolare e raffinato intitolato “L’altra Metà Del Cielo”.

“L’altra Metà Del Cielo” non è solo una semplice raccolta di brani editi, ma una costellazione di tredici poesie (più “Preludio”, “Habanera” e “Divertimento”) dedicate alla dolcezza, alla tenerezza, alla delicatezza e all’armonia, talvolta alla fragilità e alla malinconia, ma anche alla combattività e alla grinta del mondo della donna; tredici intramontabili poesie rivisitate interamente dall’orchestra, unica vera e propria protagonista assieme all’inconfondibile interpretazione di Vasco. Ma la sorpresa per gli storici fan del Blasco non finisce qui: le tredici perle poetiche saranno il soggetto per un balletto tutto da scoprire e ammirare che andrà in scena al Teatro alla Scala di Milano fino al 13 aprile 2012 (coreografia Martha Clarke, orchestrazione Celso Valli).

Potremmo considerarlo senza dubbio una sorta di concept; dal suo sguardo sensibile e cortese all’universo femminile, Vasco Rossi ha tratto una storia generazionale (dal particolare all’universale) in cui la donna combattuta in varie fasi della sua vita, dall’adolescenza alla maturità (fino alla ricerca di un senso) vive in tre personaggi che riassumono tutte le sfumature dell’intero universo femminile interpretate nella lunga carriera di cantautore. L’intro è affidato a un carezzevole preludio; una sorta di nascita a piccoli passi lenti nella timida conoscenza del mondo; ed ecco che il viaggio ha inizio entrando nell’adolescenza che prende il nome di “Albachiara”, “Silvia” e “Susanna”, che attraverso altre tre trasformazioni (maturità, crescita e abbandono) acquisteranno nomi diversi i quali ne plasmeranno carattere e destino. Durante la maturità “Albachiara” sarà rappresentata da “Anima Fragile”, “Silvia” vestirà i panni di “Brava” e “Susanna” quelli di “Gabri”. Nella terza trasfigurazione (la crescita) saranno rispettivamente “Incredibile Romantica”, “Brava Giulia” e “Delusa”. Infine “Albachiara” diventerà Jenny ritirandosi nel silenzio e nel sonno, tradita dai suoi stessi sogni e dalle sue stesse illusioni, stanca della vita e delusa dal mondo; Silvia prenderà le sembianze di “Laura”, che aspetta un figlio per Natale, e “Susanna” sarà “Sally”, donna consapevole e sola, orgogliosa e delusa ma sempre combattiva e coraggiosa proprio “perché la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia”.

Inoltre “L’altra Metà Del Cielo” è un balletto chiuso in una stanza del tutto riconoscibile, con pareti e porte e come dice la coreografa Martha Clarke: “Lo spazio chiuso è quello soggettivo di Vasco, fuori c’è un non si sa che; e il tutto è sospeso tra terra e cielo, tra la concretezza di un uomo che guarda il mondo femminile “da cattivo ragazzo” e le fantasie e metafore che possono scaturire dalla sue parole, ma in un tempo, senza tempo, contemporaneo e anche no. Le tredici canzoni del balletto sono state scritte in trent’anni di carriera; si è cercato un tempo che le abbracciasse tutte, e uno stile: senza essere datati”.

“L’altra Metà Del Cielo” è un sogno, un viaggio nella trasformazione tout court del corpo e della psiche femminile raccontato dall’interpretazione sempre più sentita di Vasco; una carezza vellutata in piena notte quando tutto sembra concludersi credendo che non ci sia più un senso… e invece “domani un altro giorno arriverà”.





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