Così esordisce una delle band statunitensi più influenti e meno fortunate della storia: i Blue Oyster Cult, il cui ultimo "45Th Anniversary - Live In London" costituisce un'ottima occasione per rispolverare una band talmente importante per la galassia hard & heavy che la formula "heavy metal" deriva direttamente dal testo di un loro brano ("ME 262", nel capolavoro "Secret Treaties" del 1974). Poco conosciuti agli esordi, come spesso accade raggiungono il massimo della notorietà in coincidenza con la svolta commerciale di "Mirrors" del 1979, dominano le classifiche nei primi '80 e finiscono per scomparire alla fine del decennio. La reunion dei 2000, sebbene pregevole, aggiunge poco a quanto la band ha saputo produrre nella prima metà dei '70 e continuano a splendere dei bagliori del passato.
"Blue Oyster Cult", album eponimo d'esordio, è una scheggia impazzita nel panorama discografico di allora: heavy ma anche lirico, troppo eccentrici e criptici i testi, un po' prog ma non troppo, psichedelico ma anche inquietante, pieno di germi di cose a venire; il sound della band era e rimarrà (almeno sino a "Spectres" del 1977) di difficile classificazione.
A 45 anni di distanza, i BOC celebrano il compleanno con un sontuoso doppio live che lo ripercorre traccia per traccia e che fotografa la loro apparizione a Londra all'O2 INDIGO e Stone Free Festival il 17 giugno 2017.
Certo, oggi forse è difficile - con l'orecchio ormai avvezzo a ben altre durezze e sperimentazioni - percepire nelle prime 10 tracce dell'album l'effetto che quel sound fece allora; il tempo ha lasciato i suoi segni: della line-up originale restano solo i due pilastri: Donald "Buck Dharma" Roeser alla lead guitar e il frontman Eric Bloom. Ciononostante, si ascoltano qui con la lacrimuccia pendula classici inossidabili come "Cities On Flame With R.nR.", "Before The Kiss, A Redcap" e "Stairway To The Stars". Negli encore troviamo un manipolo di classici: l'inevitabile "(Don't Fear) The Reaper" - a tutt'oggi il loro brano più celebre e citato -, "Godzilla", "Hot Rails To Hell" e la meno celebre "Tattoo Vampire". Doveroso ascolto per chi li ha amati, ottima occasione di fare la loro conoscenza per tutti gli altri.