I China Blue sono la creatura personale del tastierista americano Eric Ragno, militante in numerose formazioni più o meno note dell'ambiente AOR made in USA.
Circondandosi di vari collaboratori per formare una vera e propria band, Eric ci presenta questo album d'esordio che, diciamolo subito, è un album senza lode né infamia, né particolari pretese nei confronti di chi lo ascolta.
Nessun geande nome viene, difatti, scomodato, nessun gran disegno se non quello di presentarci un album assolutamente godibile di quella forma di hard rock estremamente melodico tanto caro ai primi anni '80.
Come spesso accade quando si ha a che fare con album discreti appartenenti al genere AOR, sono le melodie che non decollano mai fino in fondo a rappresentare il vero problema dell'album, e qui accade esattamente la stessa cosa.
Nello specifico, su “Twilight of Destiny” il vero problema sono le ballate: “Lost” e “A last goodbye” sono evidentemente canzoni stanche, che non convincono fino in fondo.
Il resto dell'album, invece, viaggia al ritmo pressochè costante del mid-tempo, con una prima parte decisamente più convincente della seconda, con la canzone “Crimes (of passsion)” a fare quasi da spartiacque tra la roba veramente buona e quella di sufficiente manierismo.
A livello compositivo, pare quasi naturale che siano le tastiere a ricoprire il ruolo da protagonista e, difatti, le troviamo onnipresenti su tute le canzoni dell'album, senza nulla togliere ad un giusto gusto di Eric nel saper dosare le chitarre (ascoltate “Don't be a stranger”).
Sia chiaro che non ci si trova di fronte ad un brutto album, sicuramente però neanche di fronte ad uno di quegli album che faresti ascoltare a parenti ed amici per rievocare un senso della melodia che potrebbero erroneamente credere sia stato abbandonato allo scoccare del 21mo secolo.
“Twilight of destiny” è quindi un cd riservato a coloro che già conoscono a fondo la scena AOR e che potrebbero essere alla ricerca di un nome di sottobosco in grado di sorprenderli. Tutti gli altri, possono puntare con convinzione su cavalli più quotati.
Ed ora che ho detto tutto: qualcuno mi vuole spiegare l'artwork di copertina, una delle cose più aberranti che mi sia mai capitato di trovare su un cd?