Necronomicon
Invictus

2012, Massacre Records
Thrash

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 18/03/12

Che i Necronomicon non siano mai stati particolarmente prolifici è un dato di fatto. Formatisi nel 1984 in Germania, negli anni in cui esplodeva il thrash teutonico, i Nostri hanno rilasciato fino ad ora solo sette full-length, ma nonostante la scarna discografia i fan sono sempre rimasti fedeli alla band, accogliendo tutto quello che questa faceva uscire, che fosse un demo, uno split o un album. Con il loro thrash furioso e caotico i Necronomicon si sono guadagnati una fetta di pubblico non indifferente, che dopo il buon successo di critica e pubblico dello scorso album “Revenge Of The Beast”, uscito da ormai quattro anni, avrà aspettato questa release con una certa trepidazione.

Peccato che l'attesa non sarà premiata con altrettanta qualità. “Invictus” purtroppo soffre di una terribile malattia che ammorba alcune band con più di quindici anni di carriera alle spalle: la “sindrome della minestra riscaldata”. Dopo tanti anni passati a fare musica, anche se non in maniera continuativa o talmente concentrata da poter far uscire un album ogni due anni, l'età si fa sentire, per non parlare dei tentativi di far suonare la propria musica come se fossero ancora i gloriosi anni '80. Questo nuovo album manca di grinta, di aggressività, di spina dorsale. Suona esattamente come altre migliaia di album thrash metal usciti nel corso degli ultimi trent'anni, quasi avessero completamente perso la cattiveria. È tutto sommesso, sottotono, quasi calmo. E soprattutto, prevedibile, da qui la “sindrome da minestra riscaldata”. Andare a riascoltarsi l'album del 1988 e poi sentire questo non cambia nulla, con la differenza che “Escalation” era un ottimo disco, mentre questo suona come la sua copia carbone sbiadita, al punto che diventa fastidioso.

Un fioco barlume di qualità lo si raggiunge con “Before The Curtain Falls”, pezzo con una fortissima tendenza rock più che thrash che spezza completamente la monotonia e riaccende l'attenzione. È l'unico brano che si discosta un po' dal piattume generale assieme alla bonus track “Possessed Again...” in versione acustica, che col suo ritmo gitano e assoli riarrangiati al punto da sembrare adatti ad una serata di tango, alzano il livello dell'album quel tanto che basta per dire di non aver sprecato un'ora del proprio tempo nell'ascolto di “Invictus”.

L'infelice scelta di inserire la versione live di quattro brani storici della band riporta però il feeling sotto zero, perché è come mettere a confronto la band al suo meglio, con alcuni dei suoi brani più belli in sede live, uno dei punti saldi dei Necronomicon, con i pezzi nuovi e tutta la loro debolezza. Una decisione veramente poco oculata. Probabilmente, senza le quattro bonus track live, questo album avrebbe meritato almeno un mezzo voticino in più, ma ci risulta difficile non fare un confronto. Un confronto che va tutto a sfavore di “Invictus”. Peccato, speravamo in un buon seguito per “Revenge Of The Beast”, ma siamo rimasti delusi.





01. Invictus
02. Unleashed
03. Bloody Bastards  
04. Thoughts Running Free
05. Unconquered
06. Upon Black Wings
07. Face To The Wall
08. Pandora's Box
09. Before The Courtain Falls
10. Possessed By Evil
11. Possessed Again... (Unplugged)
12. Magic Forest (Live)
13. Nightstalker (Live)
14. Hills Of Dead (Live)
15. On Pain Of Death (Live)

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