Snow Patrol
Eyes Open

2006, Interscope Records
Alternative Rock

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 01/03/12

Prima di cominciare, vorrei raccontare un piccolo aneddoto strettamente legato agli Snow Patrol e a questo album. Chi segue o ha seguito Grey's Anatomy sa che una delle scene con più pathos e importanza narrativa della serie fu accompagnata musicalmente da “Chasing Cars”. Il successo della serie (che ai tempi registrava oltre 20 milioni di spettatori a episodio) diede una spinta incredibile alle vendite del singolo e poi a quelle dell'album, portando la fama e la carriera dei nord-irlandesi ad un livello totalmente inaspettato. Quella scena, inoltre, divenne talmente iconica che nelle community su internet dedicate alla serie televisiva diventò uso comune affermare che “se Shonda (Rhymes, autrice della serie, nonché responsabile della scelta delle musiche, ndr) decide di usare gli Snow Patrol, allora scorreranno lacrime”. Perché la musica degli Snow Patrol è fatta di questo: emozione. Emozione e grande capacità di trascinare l'ascoltatore all'interno di un dialogo. Raccontando storie.

Eyes Open” non è un concept album, benché ci siano temi ricorrenti (come appunto quello degli occhi), ma racconta in ogni caso delle storie: amori che finiscono, che nascono, vita vissuta, rabbia, paura, gioia... Un concentrato di emozioni sempre diverse e sempre concrete, tangibili e in grado di trasformarsi e crescere sotto gli occhi (o meglio dentro le orecchie) dei propri fruitori. È incredibilmente facile identificarsi nei testi, chiari e accessibili, nonostante alcuni passaggi necessitino di un po' di attenzione in più per essere compresi appieno (come nel caso di “Chasing Cars”), mentre altri risultano palesi (“Open Your Eyes” rientra in questa categoria) e di facilicissima interpretazione. Ma questi testi sono veicolati da una musica altrettanto diretta e accessibile, seppur stratificata e caratterizzata da diversi piani di ascolto.

La musica dei Nostri è semplice, diretta, fa quasi male perché può arrivare a toccare nervi scoperti. Nel suo essere così “facile”, “Eyes Open” si scava un angolino tutto per sé nel cuore di chi lo ascolta. Brani come “You're All I Have” e “Make This Go On Forever”, “Set The Fire To The Third Bar” e “Headlights On Dark Roads” hanno la grande capacità di provocare tempeste emotive agli ascoltatori, non sotto l'ausilio di chissà quale strano effetto ipnotico, ma grazie alla giustapposizione di momenti più lenti e intimistici e altri dall'effetto dirompente di arrangiamenti ricchi di orchestrazioni e carica energetica. Un esempio di questa giustapposizione quasi perfetta è la già citata e celeberrima “Chasing Cars”. L'inizio sommesso, tra voce, chitarra e pianoforte, lasciando spazio ad un crescendo incredibile che non può lasciare indifferenti. Inoltre, prestando un po' di attenzione alle parole, al modo in cui queste si amalgamano alla musica, si potrà notare come questo sia uno un esempio perfetto di musica appropriata ad un testo non propriamente facile. Semplice nella scrittura, ma con un significato più profondo dietro.

Accade invece quasi l'opposto con “You Could Be Happy” e “Set The Fire To The Third Bar”. La prima ha quasi un tono da ninna nanna, con il carrillon in sottofondo al pianoforte, pare quasi cullare l'ascoltatore, mentre la seconda, splendido duetto con Martha Wainwright (sorella del famoso cantautore canadese Rufus), in sede semi-acustica narra l'intima storia di una relazione a distanza, e lo fa in maniera calma e quasi timorosa di disturbare, ma è schietta e passionale, oltre che appassionata. Le linee vocali così pacate e calde fanno da contraltare ad una sezione strumentale che sul ritornello si velocizza e diventa quasi tumultuosa, quasi a rappresentare le avversità che una storia di questo genere deve superare. Un esempio di energia che si trasforma in emozione è invece “Open Your Eyes”, che con la sua partenza chitarra e voce, con il graduale inserimento degli altri strumenti, tocca il culmine della sua espressione negli ultimi minuti sulla scia di una chitarra distorta che, accompagnata ad una sezione d'archi sempre più in risalto, entra di prepotenza sulla scena e convoglia un gran numero di sensazioni differenti, ma tutte quante estremizzate e assolutamente sincere e dirompenti.

Certo, la proposta tende a ripetersi, di fatto una delle maggiori critiche mosse alla band nel corso degli anni è l'eccessiva formularità della loro musica, a volte tacciata di essere ripetitiva e poco ispirata, ma la capacità degli Snow Patrol di convogliare emozioni diverse non viene minata da questa caratteristica. Con “Eyes Open”, la band nord-irlandese è riuscita a ottenere il successo che meritava, anche e soprattutto per merito di questa formula vincente. Un album estremamente emotivo ed emozionante, con brani che si adattano perfettamente alla vita di tutti i giorni, proprio per il fatto che trasmettono emozioni differenti come se ne possono provare nel corso di una comune giornata. Quasi come una colonna sonora. Se quanto detto finora non vi bastasse, un'ulteriore prova di questa caratteristica è il fatto che quattro brani di “Eyes Open” siano stati usati da ben sette serie televisive diverse come parte della loro colonna sonora. Alcuni di questi in momenti che rimarranno per sempre scolpiti nella memoria di molte persone anche a causa della musica di sottofondo. È un fatto che fa riflettere.



01. You're All I Have
02. Hands Open
03. Chasing Cars
04. Shut Your Eyes
05. It's Beginning To Get Me
06. You Could Be Happy
07. Make This Go On Forever
08. Set The Fire To The Third Bar (feat. Martha Wainwright)
09. Headlights On Dark Roads
10. Open Your Eyes
11. The Finish Line

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