La leggerezza di una band '60s incontra un fare indie rock così british che non t'aspetteresti che questi quattro vengano da Parma. Il modo d'arrangiare vagamente elettronico conferisce al suono una certa ballabilità, mentre il mood ha una sornioneria di fondo che rende il disco, nel complesso, un prodotto che farà la felicità di più di un hipster.
Date le prime coordinate dobbiamo ammettere che i Soupaczar trovano proprio nel loro particolare mood così difficilmente catalogabile il principale punto d'interesse, oltretutto i pezzi risultano tutti mediamente sia orecchiabili sia ricercati. I bassi spesso costituiscono la componente fondamentale nella struttura dei pezzi, in quanto le chitarre tendono a fare più da ricamo che da muro ritmico, seguendo la formula che agli albori fu creata dai Television. Se in "See You Happy" di primo acchito ricorda un qualcosa delle linee vocali dei Kooks, "Shine With Me" riesuma stilemi disco, "Own Rocket" si dà al garage rock, ma pur nella bella varietà musicale l'impronta di una personalità unitaria, resta sempre visibile. Ogni canzone fiorisce su poche idee semplici, ma efficaci nel catturare l'attenzione; anche se non si può parlare di un'orginalità rivoluzionaria, di certo come sintesi di varie influenze questo progetto offre materiali che già si possono immaginare come fidate munizioni nei dj set di musica indie. Canzone rappresentativa in questo lotto è la conclusiva "Waves", che può vantare, rispetto alle altre, un tema vincente che tende a restare nella mente, nonchè una perfetta alchimia fra i vari strumenti che, insieme, creano un effetto quasi misterioso.
Nel complesso questa proposta italiana è da considerarsi sopra la media, sia per l'originalità sia per il puro piacere d'ascolto.
Soupaczar
Ordinary Quite Contrary
2011, ForEars Records
Alternative Rock
01. First Of August
02. All The Things I Told You
03. Own Rocket
04. See You Happy
05. Shine With Me
06. But Her Face
07. Kill Us Tonight
08. But Me Brother
09. Sleeping Heroes
10. Waves