Bi-Polar Sluts
Out-4-Dinner

2011, Black Fading Records
Hard Rock

Recensione di Luca Ciuti - Pubblicata in data: 28/11/11

Davvero difficile dare un giudizio univoco sul debut album degli emiliani Bi-Polar Sluts; da una parte infatti “Out-4-Dinner” può contare su un cast di tutto rispetto che va da ospiti illustri come il violoncellista Giuliano Girardengo (Francesco Renga) e Georgeanne Kalweit, passando per la produzione di Beppe Cantarelli e non ultima la presenza in formazione di Paul Casali, già batterista dei Raw Power.

Di contro, dare una lettura al disco risulta piuttosto ostico: il genere suonato dai Bi-Polar Sluts è affatto scontato, sommariamente etichettabile come un hard rock molto personale e ricco di sfumature. La voce di Mike Molinari scala ottave su ottave ed è l’elemento più tipicamente metal, seguita dagli efficaci power chord del duo Morini/Gavina. L’imprevedibilità sta tutta nella sezione ritmica dove evidentemente la poliedricità e l’esperienza di Casali fanno la differenza.

Ad esempio il singolo “Keep Screaming”, per il quale è stato realizzato un video, sfiora l’heavy epico e cadenzato degli anni ’80, mentre “I Can Stand It” e “Listen To Me” anthemici riff di matrice maideniana si sviluppano su dinamiche tipicamente hard rock. Su “Treat U Bad” emerge invece un’attitudine più stradaiola e scanzonata abilmente ripresa, con toni e contenuti diversi, sulla successiva “Never Trust A Woman”. Di tutte le possibili definizioni, di tutti i possibili paragoni con questo o quel nome un concetto è chiaro, ovvero che la band pare proprio non porsi alcun limite divertendosi ad incrociare l’ispirazione di sonorità solo apparentemente diverse, assimilabili in qualche modo all’hard rock o al metal. “Out-4-Dinner” non è un disco causale, bensì un miscuglio di brani elaborati con gusto del tutto personale, un coacervo di attitudini e umori che danno vita ad un hard rock abbastanza interessante all’ascolto e che sarebbe potuto esserlo ancora di più, magari con una produzione in grado di valorizzare le chitarre e la profondità dei brani. Le tante tracce presenti hanno il privilegio di regalare qualche sopresa, ad esempio nella seconda parte si concentrano brani di respiro diverso in cui il guitar working appare fortemente ispirato da sonorità tipicamente rock, in certi casi fino agli U2 (“Believe”).  

Ci sono dunque motivi sufficienti per attendere gli ulteriori sviluppi. Parafrasando intro ed outro, stavolta i ragazzi erano “Fuori per cena”, ma noi li attenderemo per la colazione. Con una certa curiosità.



01. Out-4-Dinner (Intro)
02. Aperiti've'
03. I Can’t Stand It
04. Keep Screaming
05. Listen To Me
06. Treat U Bad
07. One Day
08. Never Trust A Woman
09. Vodka & Lime
10. Believe
11. Prelude To…
12. Something To Kill The Pain
13. Sammy’s Backyard
14. Back-4-Breakfast (Outro)

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