Nightwish
Oceanborn

1998, Spinefarm Records
Symphonic Metal

Recensione di Marco Belafatti - Pubblicata in data: 24/10/11

Nata dall'oceano. Con queste semplici parole potremmo definire la musica di Tuomas Holopainen, legata alle immense distese d'acqua che ricoprono il nostro pianeta da un rapporto particolare, quasi famigliare per certi versi. Come se l'oceano fosse chiamato a ricoprire il ruolo di una “seconda madre” nel mondo dell'introverso e geniale compositore di Kitee. Quella che andiamo a raccontarvi oggi è una meraviglia che si compie, uno di quei rari momenti nella storia della musica che meritano di essere descritti nella loro perfezione: dalle cerulee acque illuminate dal chiarore della luna emerge una pallida e sensuale figura di donna, mentre un gufo svolazza portando con sé un misterioso messaggio e un mondo lontano, che forse è soltanto l'occhio di un drago, fa capolino nel cielo stellato. Come nella surreale visione notturna che campeggia in copertina, la musica dei Nightwish trova nella notte e nell'oceano la propria linfa vitale e, ad un solo anno di distanza dall'acerbo “Angels Fall First”, esplode nella sua bellezza giovanile per cesellare il disco che a tutt'oggi rappresenta nel migliore dei modi l'immaginario e l'iconografia romantica della symphonic metal band finnica.

È un maestoso tripudio di orchestrazioni e chitarre ad accoglierci sul sentiero che conduce verso alcuni dei più grandi capolavori mai scritti dal maestro Holopainen. L'influenza power “presa in prestito” dai connazionali Stratovarius, rispetto agli esordi, si fa ancora più marcata, ma l'anima, la personalità e la chiave del successo dei Nightwish sono tutte racchiuse in queste atmosfere, in queste canzoni al limite tra il sogno e la realtà, sorrette come da copione da una sezione ritmica poderosa e incalzante. Nel giro di un solo anno Emppu Vuorinen (chitarra) e Jukka Nevalainen (batteria) mostrano miglioramenti paurosi e consegnano ai posteri un'esecuzione priva di sbavature, mentre Tuomas continua a sorprenderci e ad emozionarci con testi, melodie ed arrangiamenti toccanti, inimitabili nel loro genere. La performance dell'ancor giovane Tarja Turunen (ben lontana dall'essere una fuoriclasse, ma sapientemente valorizzata in un contesto simile) si adagia più che bene sulle trame fastose ed eleganti imbastite dalla band, pensate appositamente per la sua voce operistica ma non troppo. Da segnalare, infine, l'entrata in formazione del bassista Sami Vänskä che, senza mai strafare, dona maggior colore e dinamicità alle composizioni dei Nostri.

Fino a pochi mesi prima dell'uscita di “Oceanborn”, nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo sulla formula solamente abbozzata dai Nostri con “Angels Fall First”, né tanto meno avrebbe pensato che il quintetto capitanato da Tuomas Holopainen, nel giro di qualche anno, avrebbe fatto scuola. Eppure, nel 1998 una canzone come “Stargazers” (opener del disco preso in esame) ebbe la fortuna e il merito di imporsi come una novità assoluta nel panorama metal. Quale modo migliore per aprire le danze in un album così particolare e importante? Tra sintetizzatori impazziti, assalti frontali di doppia casa e profusioni di melodia da parte delle chitarre non resta quasi il tempo per godere dei meravigliosi testi cantati dalla voce di Tarja (“Tragedienne of Heavens / Watching the eyes of the night / Sailing the virgin oceans / A planetride for Mother and Child”). “Gethsemane”, poi, irrompe con il fascino metaforico tanto caro al mastermind della band, che impreziosisce questa piccola gemma di power metal sinfonico con passionali contrappunti di tasti bianchi e neri e liriche dai toni splendidamente poetici e drammatici (“I knew you never before / I see you nevermore / But the love, the pain, the hope, O beautiful one / Have made you mine 'till all my years are done”)...

Ce n'è un po' per tutti i gusti in “Oceanborn”, perché i Nightwish, con questo disco, hanno saputo accontentare i palati esigenti di ogni metalhead che si rispetti, inserendo qua e là l'infernale controcanto simil-growl di Tapio Wilska a duettare con Tarja (le oscure “Devil & The Deep Dark Ocean” - di nuovo l'immagine dell'oceano - e “The Pharaoh Sails To Orion”), ma anche influenze folk (la quasi scanzonata strumentale “Moondance” che, senza stonare, spezza a metà i toni più malinconici dell'album) e una serie di ballad in grado di commuovere i cuori più duri (tra cui la cover di “Walking In The Air” di Howard Blake, intrisa di atmosfere invernali, la hit “Sleeping Sun” e la più classicheggiante “Swanheart”, impreziosita dai candidi movimenti di fiati ed archi). C'è spazio anche per composizioni più immediate ma altrettanto affascinanti come l'up-tempo maestoso di “Sacrament Of Wilderness” o la quasi danzabile “The Riddler”, mentre la sibillina “Passion And The Opera” (tra i pezzi più rappresentativi di quest'era) strizza l'occhio all'aria della Regina della Notte de “Il Flauto Magico” di Mozart.

Col senno di poi, potremmo anche scrivere che è grazie a pezzi come questi, ben assortiti tra atmosfere sognanti (spesso al limite del fantasy), cavalcate in doppia cassa, assoli di chitarra impregnati di melodia e linee vocali lontanamente imparentate con la musica operistica che il secondo full length dei Nightwish può essere considerato a tutti gli effetti il primo autentico esempio di symphonic metal cantato da una voce femminile. Ma ciò che rende “Oceanborn” un capolavoro assoluto è soprattutto la classe ineguagliabile che contraddistingue ognuno degli undici pezzi che lo compongono e che lo trasforma in un'esperienza unica e irripetibile. Un'esperienza che coinvolge ogni sfera sensoriale nella più perfetta alchimia dei sensi. Un'esperienza che dovrete vivere in prima persona, se vorrete trovare la chiave che apre le porte del paradiso dei Poeti...

As you wish
For kingdom come
The one to know all the answers
You think you dwell in wisdoms sea
Still sweet ignorance is the key
To a poet's paradise
Challenge the Riddler and you will see...





01. Stargazers
02. Gethsemane
03. Devil & The Deep Dark Ocean
04. Sacrament Of Wilderness
05. Passion And The Opera
06. Swanheart
07. Moondance
08. The Riddler
09. The Pharaoh Sails To Orion
10. Walking In The Air
11. Sleeping Sun

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