Grinspoon
Six To Midnight

2009, Chk Chk Boom
Alternative Metal

Recensione di Eleonora Muzzi - Pubblicata in data: 07/09/11

A due anni dal precedente album, gli australiani Grinspoon tornano alla ribalta con il nuovo "Six To Midnight", album hard rock dalle forte tinte grunge e vagamente alternative. In un periodo in cui l'etichetta "alternative" affiancata a qualsiasi genere, dal rock al metal, tende ad attirare l'attenzione sia dei media che degli ascoltatori, questi australiani si buttano a capofitto in un songwriting fatto di riff granitici, batteria a martello e in buona sostanza nella costruzione di un muro sonoro che porti l'ascoltatore a dover prestare attenzione a pochi particolari, ma che siano quelli che lo possano portare ad apprezzarne lo stile.

Purtroppo, quei pochi particolari, chitarra, batteria e basso a far da base ad un vocalist dal tono un tantino acuto (un po' in contrasto con la media delle altre band grunge, in cui si predilige un tono più cupo) funzionano in parte. L'album è godibile, ben suonato e ben impacchettato, la produzione è ottima e i suoni sono ben distinti, ma se la prima parte dell'album risulta interessante ed estremamente piacevole, molto melodica nel suo essere abbastanza compatta e ben stretta attorno ad un nucleo puramente metal che caratterizza quasi tutto il disco, la seconda tende ad annoiare.

A partire da "Tonight", che segue le bellissime "Give You More" (caratterizzata da un certo tocco blues) e "Lockdown" (che con quella distorsione tipicamente vintage ricorda un po' i vecchi anni '70) si perdono colpi qui e lì. Le canzoni tendono a diventare un po' troppo simili l'una con l'altra, non sembrano particolarmente ispirate, come invece erano quelle della prima parte, in particolare l'incisiva opener "Dogs". A partire dalla sopracitata "Tonight" si sentono quasi delle influenze stoner rock che rallentano moltissimo il ritmo e portano quasi ad uno stallo su "Passenger", che a parte il titolo nulla ha a che fare con il capolavoro di Iggy Pop. Su "Surrender" poi si ha seriamente l'impressione di avere già notato questo e quest'altro elemento da qualche altra parte, e a nulla valgono le buone linee vocali per risollevare le sorti di una canzone che suona già sentita in troppe altre occasioni. Discorso totalmente diverso per la semi-ballad "Summer". L'inserimento di un synth che replica degli archi e la sezione acustica, oltre ai cori che rimandano un po' al brit-pop e in particolare agli Snow Patrol, rendono questa canzone molto piacevole, e il ritornello ha un bel tono vintange, quasi pop, che ben si mescola al resto della composizione.

Insomma, un disco di alti e bassi. Una prima parte molto interessante purtroppo seguita da una seconda decisamente non all'altezza. Questi musicisti, che hanno aperto niente meno che per i Kiss, hanno delle grosse potenzialità; peccato le abbiano diluite male. Un certo interesse riesce a suscitarlo la bonus track, un po' anomala rispetto al resto del disco. Uno dei rari casi in cui un remix rende più interessante una canzone.



01. Dogs
02. Run
03. Comeback
04. Takes One
05. Premonitions
06. Right Now
07. Gives You More
08. Lockdown
09. Tonight
10. Passenger
11. Innocence
12. Surrender
13. Summer
14. Champion (Bonus Track)

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