Insinuati in un'aria cupa e metropolitana cominciamo a far girare "Yut!" e rimaniamo colpiti da una sezione ritmica che pompa sangue post-punk, un basso prepotente e magnetico, tastiere oscure. Queste le prime impressioni. Poi arriva il canto, un Piero Pelù con quattro o cinque birre nello stomaco. Suona tutto molto anni Ottanta, non solo i rimandi post-punk ma anche una serie di ritmi disco-friendly e quelle frasi di sintetizzatore molto Joy Division. In Italia già i Diaframma si erano mossi in territori analoghi. I testi invece appaiono come biografie di personaggi caratteristici della nostra società, ovviamente il tutto con intenti critici che ci sembrano un po' privi di vera efficacia, soprattutto per l'effetto già sentito.
Il disco è certamente ben prodotto e ogni parte di questo lavoro rivela le aspettative degli autori: ogni brano esprime ogni sfumatura possibile dei propri contenuti senza dare spazio a soluzioni affrettate o casuali. Però, proprio per questa ragione, il disco finisce con l'essere decisamente indigesto sulla lunga distanza e un po' carente d'immediatezza, inoltre la continuità sonora che lega un brano all'altro accusa un po' la mancanza di varianti all' ambiente oscuro che pervade tutto l'album. "Yut!" non è certo privo d'interesse o attrattiva, ma da prendere a piccole dosi a meno di essere nostalgici del post-punk anni '80.
Yut
Yut!
2011, Smoking Kills Records
Post Punk/Elettronica
01. Intro Leviatano
02. RUV
03. Zion
04. L'incredibile
05. Nudo
06. Il Cattivo
07. Martin Eden
08. Sciamenna
09. Luminoso & Nero
02. RUV
03. Zion
04. L'incredibile
05. Nudo
06. Il Cattivo
07. Martin Eden
08. Sciamenna
09. Luminoso & Nero