The New Black
II: Better In Black

2011, AFM Records
Hard & Heavy

Recensione di Alberto Battaglia - Pubblicata in data: 04/02/11

Il progetto The New Black batte territori ben noti: si tratta di una proposta di roccioso hard rock alla Black Label Society, con alcune note heavy che non ci girano troppo intorno. Fra i pezzi più propriamente rock compaiono anche alcuni brani dal gusto melodico più marcato, che, però, sembrano un po' artefatti e innaturali. Il mood dominante nel disco "II: Better In Black" ricorda quel rock - metal di una "Fuel" dei Metallica: pezzi che funzionano, tutto sommato, ma senza stupire granché.


I momenti migliori sono proprio quelli più duri, nei quali i The New Black sfoggiano un buon affiatamento, buoni riff e cadenze da headbanging, con alcuni sprazzi thrash ottantiani. In questi aspetti "The King I Was" costituisce un ottimo esempio. Forse a contaminare il piacere del sano hard rock c'è una voce anche troppo stereotipata su registri da macho man: d'accordo che il genere è quello, ma in quest'aspetto manca del tutto il tentativo di uscire dal canone. "Downgrade" è probabilmente il brano più riuscito del lotto, riff compatti, buona melodia e una certa varietà: si spazia sempre in territori heavy, con una carica che non è tanto violenza quanto machismo rock da Harley Davidson.


A tratti però, bisogna dirlo,si fa sentire la sensazione di sentire canzoni un po' troppo legate ai soliti cliché e con un mordente incerto. Tocca il fondo in questo senso "Happy Zombies" che, non ce ne vogliano i Nostri, sembra una cover insipida di un pezzo dei Nickelback (il che è tutto dire). "Into Modesty" è un'altro pezzo che deficita di creatività, ed è lo spettro di Bon Jovi ad aleggiare in questo caso. L'alchimia migliore fra i pezzi a vocazione più melodica la raggiunge "Batteries And Rust", che oscilla fra adrenalina e valide linee vocali. E poi si chiude in bellezza con "Sun Cries Moon", fra un'introduzione che ricorda i Kyuss e un seguito che pesca dai Pantera.


In definiva abbiamo un disco sicuramente non eccezionale, a tratti godibile, ma con un nutrito numero di brani incolori. Adatto agli affezionati del genere.





01. Better In Black
02. The King I Was
03. Batteries & Rust
04. Downgrade
05. Into Modesty
06. Altar Boys
07. Happy Zombies
08. My Favorite Disease
09. Fading Me Out
10. When It All Ends
11. Last Chance To Throw Dirt
12. Sun Cries Moon

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