Jet
Get Born

2003, Elektra
Rock

Recensione di Alberto Battaglia - Pubblicata in data: 22/07/10

Sono passati sette anni dall'uscita di "Get Born", ma riascoltandolo il tempo sembra non aver cambiato nulla. Non perchè il disco fosse molto avanti coi tempi, quanto per l'esatto contrario: il progetto Jet è pienamente ed orgogliosamente retrò, riassume e sintetizza tutto quello che oggi chiamiamo classic rock, mescolando la storia da The Beatles e Rolling Stones fino ad arrivare agli Oasis, passando per i conterranei Ac/Dc. Come gli Airbourne hanno riaffermato in tempi più recenti, l'Australia è la patria dei rocker che non vogliono cambiare troppo la musica dei loro idoli, ma proseguire con la propria sincera passione, spesso con esiti convincenti. Alla faccia del pubblico e della critica che cercano a tutti i costi qualcosa di innovativo...

E' vero che l'effetto déjà vu alcuni lo tollerano poco, vero anche che se le canzoni sono ispirate e convincenti un occhio lo si chiude volentieri. "Get Born" in buona parte rientra in quest'ultimo caso.  Fresco ed allegramente rock and roll, senza la pretesa di stupire o di sfondare le classifiche. Sì, perché il successo arrivò un po' inaspettato: nonostante l'overdose di anacronismo, "Are You Gonna Be My Girl?" diventò un tormentone duro a morire e lanciò i Jet in tutto il mondo, oltre ad essere ancora la canzone più indissolubilmente legata al loro nome. Chi apprezzò quell'episodio apprezzò ancora di più il loro album di debutto, che seguendo le chiare coordinate del rock d'altri tempi, confeziona una scaletta che regge la prova del tempo e dei ripetuti ascolti. Le armi dei Jet sono rudimentali, ma collaudate: la batteria alla Keith Moon, la voce tutta "yeah, rock'n'roll", l'uso ricorrente di quel blues shuffle vecchio come il cucco e, infine, non poteva mancare l'attenzione melodica. Nutrito, infatti, il gruppo delle romantiche ballate, che hanno tutte le carte in regola per lasciarsi ascoltare con piacere, per quanto un po' telefonate. Restano volentieri nella memoria i pezzi da pub come "Rollover DJ", ma anche l'agreste "Move On" o la delicatezza di "Look What You've Done". La varietà non manca affatto.

In sostanza "Get Born" fa molto bene quello che si propone di fare; non avrebbe molto senso, come alcuni hanno fatto, demolire questo album per il solo fatto che non inventa niente. Fino al '900 l'arte non è mai stata ossessionata dall'idea di dover creare ex novo per dimostrare un qualche valore. Senza badare a ciò che rappresenterà questo cd nella storia del rock, possiamo assicurare che nell'ambito delle operazioni nostalgia i Jet di "Get Born" hanno fatto tombola.



01. Last Chance
02. Are You Gonna Be My Girl
03. Rollover D.J.
04. Look What You've Done
05. Get What You Need
06. Move On
07. Radio Song
08. Get Me Outta Here
09. Cold Hard B****
10. Come Around Again
11. Take or It Leave It
12. Lazy Gun
13. Timoth

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool