Bastard Saints
The Shape Of My Will

2013, The Spew Records/Punishment 18 Records
Death Metal

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 16/02/13

Si parte sempre dal gradino più basso, nessuno è nato avendo già un'esperienza alle spalle. Dopo questa frase, che dovrebbe risuonare più spesso nelle orecchie di chi crede di poter aver tutto e in poco tempo, sospiriamo, pensando che in campo musicale per fortuna contano la perseveranza e la passione, caratteristiche principali di chi prova e riesce a far risuonare la propria emozione attraverso uno strumento. Dopo ben quindici anni di demo autoprodotte, compilation e cambi di line-up, i Bastard Saints arrivano finalmente al loro debutto “The Shape Of My Will”, che segna sì un importante traguardo, ma c’è anche da dire che i Nostri dimostrano una classe e una tecnica che è praticamente impossibile trovare in qualsiasi esordio affine alla loro proposta.

Dietro al microfono come non notare la brutalità delle vocals (il termine potrebbe non essere abbastanza per descrivere l'effetto procurato) di Andrea Marino, oppure i tecnicismi forgiati durante questi anni delle linee di basso e della chitarra (rispettivamente Paolo Rossi e Fiorenzo Quintiero), mentre potremmo non citare gli stacchi improvvisi e i milioni di piatti resi cenere dal batterista Simone Sgarella? Certo che no. Disperazione, tanta rabbia e una buona dose di brutal death metal si mescolano creando una sostanza bruta, sporca, esasperata, che unita ad una tecnica in giudicabile e alla prova disumana di Andrea confezionano un lavoro che infatti già dalla prima traccia “Irrevocably Alone” non offre certo carezze per le nostre orecchie; ma forse la verità è che di carezze non ne stavamo proprio cercando. Il silenzio iniziale, lo squittio della batteria e il basso sembrano tramare qualcosa in “Il Deliquio” e infatti questa traccia racchiude nell’intro quei pochi istanti di vero silenzio che l’opera dei Bastard Saints ci donerà proseguendo nell’ascolto. Ma è proprio questo il guaio, perché dopo aver passato la metà della tracklist l’atmosfera non sarà più simile all’inizio... La brutalità, i riff mentalmente distorti e qualche scream qua e là portano ad un'inesorabile assuefazione uditiva, costringendoci a cercare nei fin troppo labirintici tecnicismi qualcosa che assomigli alla semplicità (chi ha detto melodia?).

Forse troppo tecnici, forse poco semplici, fatto sta che l’ascolto dei Bastard Saints si accomoda nella memoria in maniera prepotente e senza alcun invito. Altrettanto indubbie la capacità tecniche della formazione, ma il rovescio della medaglia è proprio a discapito delle spigolosissime soluzioni che rendono lontana l’assimilazione della proposta anche a chi non è proprio estraneo al genere.





01. Irrevocably Alone
02. Black Resistance
03. Dead Evangelist Praying
04. Il Deliquio
05. Ultimate Iconoclasm
06. Thirteen Stab Wounds
07. Everyday I Consider Myself Dead
08. A Bullet For The Pope
09. Omicidio Da Libidine

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool