Notturno Concertante
Canzoni Allo Specchio

2012, Radici Music
Prog Rock

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 15/11/12

Recensione a cura di Monica Manghi

Notturno Concertante, band irpina di Grottaminarda (Av), presenta questo nuovo album, il sesto della propria discografia, a dieci anni esatti dal precedente “Riscrivere Il Passato”. Ma chi sono i Notturno Concertante? Per chi ancora non li conoscesse, si tratta di una band italianissima nata nell’ormai lontano 1984 sulla scia dell’ondata new prog di gruppi come PFM o Banco Del Mutuo Soccorso e formata da otto elementi: Raffaele Villanova (chitarra, voce), Lucio Lazzaruolo (chitarra classica, tastiere) Giuseppe Relmi (voce solista), Carmine Marra (clarinetto, sax contralto e soprano), Carmine Meluccio (violino), Gabriele Moscaritolo (fisarmonica), Simone Pizza (batteria), Giuseppe D'Alessio (basso) e il purtroppo scomparso Antonio D’Alessio (basso). Il genere che propongono viene definito ethno rock progressive; incuriosita da questa definizione, mi sono addentrata nell’ascolto di questo album, che già dalle prime battute si rivela un viaggio, se così vogliamo definirlo. Sì, un viaggio che porta alle radici del prog rock degli anni ’70, che ricorda lontanamente i Marillion o Dave Matthews, per intenderci, mischiato con un po’ di sonorità folk, jazz, rock e una buona dose di poesia nei testi che rende quest'album “impegnato”, un pezzo di musica d’autore. Al primo ascolto ricordano un po’ i Jethro Tull di Ian Anderson grazie all’uso di fiati, con tratti però più esotici e mediterranei.

L'opera si apre con la bella “Ahmed L’ambulante”, canzone scritta su un testo di Stefano Benni, e prosegue con “Young Man Gone West”, che ricorda un po’ le sonorità della PFM. “The Price Of Experience” e la titletrack “Canzoni Allo Specchio” sono, invece, una rivisitazione di due classici della band visti oggi alla luce dei cambiamenti di formazione avvenuti durante gli anni. A chiudere la strumentale e nostalgica “Ark En Ciel”, che accompagna delicatamente, con chitarra acustica e piano, al termine di questo viaggio poetico.

È un album riflessivo questo “Canzoni Allo Speccchio”, che parla del tempo che scorre, dei cambiamenti, a volte inevitabili, che questo porta con sé e della speranza che gli uomini portano dentro ogni volta che una novità fa capolino nella loro vita. Un lavoro curato, completo, non pesante all’ascolto, che regala molti spunti su cui pensare... La produzione, il packaging e la fattura del disco sono veramente buone e lo rendono album adatto ai cultori della musica d’élite.



01. Ahmed L'ambulante
02. Young Man Gone West
03. Come Il Vento
04. Le Anime Belle
05. On Growing Older
06. The Price Of Experience
07. Canzone Allo Specchio
08. La Milonga di Milingo
09. Lei Vede Rosso
10. Ark En Ciel

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