Johnny Freak
Tra Il Silenzio E Il Mare

2012, AntStreet Records
Alternative Rock

Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 14/11/12

Hanno una cover di Fabrizi De André in scaletta (“Il Pescatore”) ed un look alla Afterhours; facile immaginare come il suond dei Johnny Freak, qui al loro secondo lavoro in studio dopo una manciata di EP dallo scorso “Sognigrafie”, sia molto debitore del suond graffiante di Agnelli & Co.
Invece, al netto di qualche - inevitabile - involontario omaggio (la ballata “I Fiori Maledetti”, che è Afterhours in tutto e per tutto: dal testo agli arrangiamenti d’archi), il resto centra poco o niente con la nota band milanese.

L’intento di questo quintetto da Frosinone, difatti, è quello di prendere la musica alternativa italiana tutta degli ultimi quindici anni e di fonderla con un potente rock di taglio internazionale, e deve essere per questo che “Tra Il Silenzio E Il Sole” suona così inauditamente… power. Questo, più il mastodontico guitar work della coppia Ausoni e Mascario, da sommare al tono di voce flebilmente epicheggiante alla Ola Salo dei The Ark di Luca Spisani, per finire con una produzione bombastica più adatta ad un disco dei Nickleback che ad un episodio dei Verdena.

Il risultato è ambiguo, ma non per questo privo di fascino. Si ha come la sensazione, difatti, che la band necessiti di momenti di intimo raccoglimento, che sono praticamente inesistenti lungo tutta la durata del lavoro, e la produzione, anziché favorire questa atmosfera soffusa, fa di tutto per alzare ulteriormente i già non lievi volumi, dando l’impressione di una band che “grida” lungo tutto lo scorrere del disco. Cionondimeno, certi riff di chitarra sanno essere groovy con un feel assai familiare su un album hard rock, ma che difficilmente - praticamente mai - troviamo su un’opera dal marchio “alternativo”, e da qui l’elemento di fascino.

L’impressione, quindi, è che la band che deve il proprio nome all’albo meglio riuscito - a parer loro - di Dylan Dog abbia confezionato un disco che bada poco alla forma, cafone in modo indicibile, ma che, proprio per questo, è davvero difficile da ignorare. Una gemma grezza, in attesa di essere ulteriormente rifinita e lavorata. A voi la decisione se mettervi d’impegno per far eseguire alle vostre orecchie il lavoro.  




01. Ho Visto
02. Bugia
03. I Fiori Maledetti
04. Regina
05. Insonnia
06. Streghe
07. Il Pescatore
08. Farfalla Di Metallo
09. Arriveresti Al Sole
10. Divenni Lacrima
11. Ad Annientarsi Di Lei

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