Nove estranei camminano per la strada, ciascuno con le loro personalissime storie, aspirazioni, fatti ed affetti; a fare da trait d’union tra queste diversissime personalità, la musica dei Soul Revolution che, in questo esordio discografico, ci mostrano un concept accattivante sia liricamente che musicalmente.
Creatura nata dall’incontro tra il chitarrista Fabrizio Scafetti e la cantante italo-inglese Deborah Baratelli in arte Dee Bee, i Soul Revolution ci presentano un indie acustico in cui è chiaramente avvertibile la matrice soul, imbastardito di volta in volta da sfumature che vanno dal folkloristico tango (il crepuscolo mediterraneo di “Jane, The Bride’s Rich Mother”) allo swing (l’allegra “Nick, The Thief”); su tutto, la precisione e l’espressività dei due strumenti che animano la band, soprattutto la voce di Dee Bee, addirittura magistrale nell’interpretazione totalmente black di una “Jamail, The Illegal Immigrant”, vero e proprio gioiello del disco. Ed è proprio questa sensibile espressività a rendere vincente “People”, un album che sa incantare grazie anche ad un arrangiamento minimale ma curato, come il clavicembalo che sfiora una “Frank, The Taxi Driver”, o la sezione ritmica, mai invadente come giusto che sia su lavori di questo tipo. E l’attitudine teatrale della formazione, decisamente meglio espressa negli spettacoli che la band sta portando da due anni in giro per la penisola con l’ausilio di una compagnia d’attori, nell’inciso risalta soprattutto nell’idea affascinante che fa da scheletro al concept ed all’artwork.
Un’opera, dunque, piacevole, che mostra solide basi che, se ben sviluppate, spalancheranno un brillante futuro su questo duo nostrano, assolutamente da valorizzare.