Sfregio
Zabbaglioni e Rock'n'Roll

2009, Masterpiece
Thrash

Recensione di Alberto Battaglia - Pubblicata in data: 21/06/12

Diciamocelo: il metal, quello brutto, sporco, cattivo, puzzolente, quello fatto di pose virili, di panze pelose, di rutti e di birra viene ancora preso troppo sul serio. Frega veramente a qualcuno di parlare di morte, sangue, tribolazioni, fustigazioni, risse e violenze quando in realtà noi che ascoltiamo siamo solo metallari unti e un po' sfigati? Che ne siano consapevoli o meno gli Sfregio hanno sbagasciato l'etica ufficiale del loro stesso genere presentandosi esattamente come sono: avvinazzati e autoironici metallari, senza riciclare nessuna delle tematiche "serie" del thrash. Qui è la vita vera a popolare i volgarissimi e brutali testi di questo esordio ultra demenziale. Dalla diarrea post-sbronza alle vagine inlavate, dalle vomitate post-sbronza (ancora) alla sodomizzazione/sottomissione femminile: su tutte queste amenità si sprecano a fiotti le battute e i ritornelli da ricovero psichiatrico. Se è vero che non sono i primi a fare della demenzialità la propria tessera vincente, è anche vero che così in là era difficile spingersi.
 
I ragazzi genovesi sono martelli alla Motorhead, o alla Metallica di "Kill 'em all" e musicalmente evitano di sperimentare. Basteranno i motivi accattivanti e il sano thrash and roll a coinvolgere e divertire senza coltivare minimamente la pretesa di aggiungere qualcosa alle forme ereditate dal metal di trent'anni fa. Il vero punto di forza di Zabbaglioni e Rock'n'Roll sono, invece, i potenziali inni contenuti nei cori e nei ritornelli che si rivelano nella loro volgarità a partire dai titoli. La migliore è, senza dubbio, "I fiori nel culo": il tentativo di persuasione verso la sodomia si colora di riff sporchi e volgarità gratuite ("I fiori nel culo/ dai che ti piace son sicuro / I fiori nel culo / Ma vattene a fan***o!"). Altro pezzo particolarmente trash è "Racco nel Casco", ovvero come reagire al rigetto alcolico quando quando si cavalca una due ruote. Fino a culminare nella conclusione di "Porco XXX", pezzo che vale alla band una multa di 500 euro per l'esecuzione non autorizzata di bestemmie in luogo pubblico. Una bravata che renderebbe orgogliosi anche i Sex Pistols.
 
Gli Sfregio incarnano in quest'opera tutta l'immaturità e la volgarità di una subcultura, dànno voce a quello che il metallaro panzuto e dai gusti semplici sogna di urlare a squaciagola tanto sotto un palco, quanto nella propria auto o alla prima sgualdrina di turno. Forse proprio per questa lesa maestà nei confronti del buon gusto gli Sfregio non potranno mai uscire dall'underground, ma probabilmente su questo ci rutteranno sopra. E via.




01. Destino Avverso
02. Una Splendida Giornata (Con Gli Immortal)
03. Racco Nel Casco
04. Quanti Gatti Hai?!?
05. I fiori Nel Culo
06. Quanti Gatti Hai?!?
07. Ogni Sera Un Morto
08. Ti Sfiotto In Faccia
09. Non Mi Credi
10. Zabbaglioni E Rock'n'Roll
11. Skeggio!
12. Il Diarreone
11. Miss Poison
13. Porco XXX
14. Tutta Colpa Di Tua Madre

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