È partito ieri a Padova un nuovo festival sperimentale, giovane e totalmente underground. Ed eroico, per quello che è successo nella prima delle tre serate di Sub Cult Fest, il primo festival dell'associazione Il Coccodrillo e promosso dal collettivo musicale Sotterranei, ad onorare un anno trascorso ad organizzare serate di musica indipendente in città. Sub Cult Fest vuole fare emergere la sottocultura che resiste e che si fa apprezzare di nascosto, ed è anche per questo motivo che la location prescelta gioca un ruolo chiave nella generazione del concept di tutta la manifestazione. Il Parco d'Europa, centro per le collezioni e la cultura del verde, gioiellino e orgoglio del comune di Padova, accoglie il festival in uno spicchio di chiaroscura attrazione resa particolare dalla presenza scenica e monumentale del Giardino di Cristallo, uno scrigno botanico esclusivo completamente vetrato e trasparente, che ha inaspettatamente giocato un ruolo chiave per la prosecuzione della serata.
Il primo artista a suonare a Sub Cult Fest è Simone Ulisse Schiavo, un volto noto ai frequentatori dei bassifondi Sotterranei patavini. Il cantautore nella sua isola acustica cattura con intimità i primi curiosi che spontaneamente si stringono ai suoi piedi in silenzioso ascolto. Sul palco grande è poi il turno dei Lay Llamas e della loro performance interamente strumentale all'insegna di una ostinata psichedelia. L'Afro Beat minimale dei Llamas costituisce l'attrazione, la curiosità per l'insolito che cattura il pubblico. L'unica distrazione arriva alla fine della loro esibizione, e sono le gocce di pioggia che non consentono ai Jennifer Gentle di salire sul palco.
L'attesa per il concerto del primo gruppo europeo, originario di Padova, ad aver firmato un contratto discografico con la storica Sub Pop Records di Seattle (Nirvana, Soundgarden), sale a dismisura nonostante il meteo sfavorevole. L'esibizione è impreziosita inoltre dalla presenza al basso di Alberto Ferrari direttamente dai Verdena. Ed è naturale per i Jennifer trovare la soluzione e chiedere di spostare il concerto all'interno del backstage adiacente alla preziosa serra: la partecipazione del pubblico, "I Do Dream You" cantata da Arianna Antinori e l'esclusività della situazione conferiscono alla performance una dimensione cruda e diretta, estremamente coinvolgente ed eccezionalmente qualitativa.
Sub Cult Fest prosegue anche stasera con i Go!Zilla headliner e si concluderà domani sera con il release party del nuovo disco suonato dal vivo dagli Universal Sex Arena.