Condivisione è sicuramente la parola che descrive al meglio un appuntamento come il Metal For Kids, United, evento reso possibile grazie alla passione degli organizzatori e alla partecipazione di musicisti di rilievo, sia a livello nazionale che internazionale, all'unico scopo di fare della beneficenza. Condivisione di talenti, tempo, backstage e sorrisi. Dietro un'iniziativa come questa, alla sua seconda edizione, non si nasconde infatti nessun fine "lavorativo", ma soltanto il lodevole intento di fare del proprio meglio per raccogliere fondi che aiutino bambini bisognosi.
Sembra plateale, ma in realtà è tutto molto semplice e spontaneo. La sinergia che si respirava al CrossRoads è difficile da raccontare, si può solo vivere.Già all'arrivo al locale si percepiva un'atmosfera molto accogliente e calda, come se fossimo arrivati a una bellissima riunione di vecchi e nuovi amici, dove i "veterani" si occupano delle presentazioni. I tempi degli abbracci e delle strette di mano sono lunghi, mentre nel frattempo gli addetti al palco sono già al lavoro da varie ore per far sì che tutto sia perfetto. Conciliare cosi tante esigenze di palchi per un gruppo così numeroso di musicisti non è facile.
L'arrivo del beneamato Russell Allen (Symphony X, Adreanline Mob, Trans Siberian Orchestra), impegnato anche sul fronte del suo personale tour "Metal for Autism", non passa certo inosservato. E' sempre un grande onore e piacere ascoltare una delle voci più possenti del metal internazionale, per non parlare della sua presenza imponente sul palco.
Iniziano sul palco i Noumeno, seguiti dai Timestorm, band dell'organizzatore dell'evento Faber Troy che sfoggia un set molto dinamico. L'emozione della band nel calcare quel palco, è palpabile, non si può fare a meno di leggere nei loro occhi la felicità di esserci. Dopo i Timestorm è il tempo per l'heavy metal dei bravissimi e nostrani De La Muerte che hanno seguito Allen per tutte le date italiane del suo Metal For Autism.
Seguono le esibizioni di componenti, o ex-componenti, delle band che campeggiano nella locandina: prima il carismatico Morby con il set dei Domine, poi Alessandro Conti e Guido Benedetti in rappresentanza dei Trick Or Treat ed in seguito Aldo Lonobile insieme a Gabriele Ciaccia, insieme all'ex cantante Roberto Messina a tenere alta la bandiera dei Secret Sphere. Con soltanto un paio di brani a disposizione ciascuno, non potevano mancare i cavalli di battaglia pescati dal proprio repertorio.
E' il turno di Allen che, dopo due brani degli Adrenaline Mob, accompagnato dai fedeli De La Muerte, sarà il primo a dar vita alla all-star jam session con vari guest: da Marko Pavic ad Andrea Martongelli e Alberto Rigoni fino a John Macaluso per deliziare i presenti con cover celebri di Whitesnake e DIO. Allen stupisce naturalmente anche per merito di un'improvvisazione di Leonardo Porcheddu, (resident guitar) su "Whole Lotta Love" e "The Odissey", pietra miliare dei Symphony X, che il cantante americano interpreta con grande pathos e disinvoltura, nonostante non fosse inclusa nella setlist.
La prova live di Allen è ricca di emozioni. Non poteva mancare un toccante intervento riguardo all'impegno per la beneficenza e in particolare per il sostegno ai bambini con autismo e alle loro famiglie. Il tema lo tocca personalmente in quanto sua figlia, Ava, è affetta da questa malattia. Sicuramente un'artista che, nonostante abbia calcato i palchi più rinomati del pianeta, anche in questa occasione, si è dimostrato di una semplicità e disponibilità esemplari, doti che si vanno ad aggiungere ad un talento canoro eccezionale. Per quanto mi riguarda mi ha salutato come una vecchia amica, offrendomi il suo Jack Daniel's e dedicandomi qualche attimo di chiacchiere e sorrisi.
La jam session prosegue subito dopo la consegna dell'assegno che reca la somma raccolta, ben 2.420 euro, che verrà devoluta all'associazione Heroes Temporis Association for Autistic Children. Nelle due ore successive, si alterneranno sul palco tutti i musicisti invitati a interpretare brani dei Rhapsody, Megadeth, Pantera, Labyrinth, Judas Priest, ecc. A chiusura della serata il grande classico "Highway Star" dei Deep Purple, cantato da Fabio Dessi (Arthemis), Morby (Domine), Erk Scutti (Klee Project) e Frank Marino (Union Radio) accompagnati da tutti i musicisti presenti, accende un vero e proprio giubilo generale.
Nei giorni successivi, i tanti messaggi ricevuti dei partecipanti confermano l'entusiasmo per l'esperienza condivisa e tradiscono la nostalgia per la serata passata insieme, manifestando anche il desiderio di una nuova edizione. E questo - oltre all'idea di aver contribuito ad una buona causa - è la soddisfazione più grande per chi ha lavorato duramente per l'organizzazione del Metal For Kids. Ci vediamo l'anno prossimo!
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