Eagulls - Tour 2014
16/04/14 - Circolo Mame, Padova


Articolo a cura di Francesco De Sandre

Direttamente dal David Letterman Late Show, una giovane compagine carica di ambizione, rispetto storico e proiezioni future è ora in viaggio in giro per il mondo. Freddamente avvinghiati alla matrice delle proprie origini, ad arrivare a Padova dopo una settimana in terra iberica sono cinque: Mark Goldsworthy, Henry Ruddel, Liam Matthews, Tom Kelly, George Mitchell. Cinque ragazzotti dai nomi comuni, di cui nel vicino futuro sentiremo ancora parlare, perché il compito di cui gli Eagulls si fanno esecutori è tanto motivante quanto arduo, e soprattutto intrinseco di una rabbia dolciastra impossibile da scollarsi di dosso.

 

Da Leeds con furore? Non proprio, fortunatamente. Gli Eagulls lasciano a casa il furore – e una buona dose di voglia di mettersi nei guai, come è già successo nel recente passato – a favore della loro musica: si esibiscono in una di quelle serate che sembrano senza tempo, in cui la concezione della quotidianità svanisce, divorata dal martellante riverbero del Post Punk made in UK, quello autoctono, acido e ruvido. Sono sinceri, corretti, poco fumo e tanta sostanza. I brani tratti dal primo album self titled sono molto simili tra di loro, perciò ad emergere dal vortice di rimpianto ed inquietudine è, grazie alla compattezza sonora e l’uso accentuato dell’effettistica, la carica artistica tagliente e provocante performata in un’ora di incessante vibrazione. La voce di George Mitchell pare quella di Robert Smith che canta i Joy Division, in “Nerve Endings”, “Hollow Visions”, e in tutti gli altri singoli. Il duplice accostamento, per quanto il giornalismo lasci largo spazio all’esagerazione, è calibrato e lungimirante, ed è anche un personale auspicio generato da quanto apprezzato sul palco.

 

Gli Eagulls, inoltre, sono stati scelti dai Franz Ferdinand come band d’apertura delle proprie date in britannia. Questo 2014 cosat to coast ed around the world accoglie la definitiva consacrazione di una band energica, sfacciata e soprattutto capace, in cui la nostalgia della New Wave dei ’70 rivive a ritmi accelerati. 




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