Si alternano sul palco i Nero Di Marte, Juggernaut ed Adimiron: tre band italiane - il che può solo riempire di orgoglio - di eguale importanza e di indubbia qualità. Non c'è e non potrebbe esserci un headliner, motivo per cui intelligentemente il running order non viene deciso, se non all'ultimo dalle band stesse di comune accordo. Sono ormai le dieci inoltrate quando improvvisamente, cogliendo un po' tutti di sorpresa, ecco che i Nero Di Marte salgono sul palco.
Nero Di Marte
Per chi non li conoscesse i bolognesi propongono un metal sperimentale, negli ultimi anni etichettato internazionalmente come post-metal, caratterizzato da accordi dissonanti, pesanti distorsioni ed un drumming serratissimo. Un mare in tempesta in cui immergersi, sonorità che sembrano riecheggiare dalle profonde cavità dell'oceano. Eccoli sul palco a proporre l'ultimo lavoro "Derivae" uscito nel 2014 sotto la prestigiosa Prosthetic Records. I quattro in nero mostrano ancora una volta di saper tenere bene il palco e la resa acustica è ottimale, lavoro non semplice considerata la quantità di dettagli con cui sono ricamate le trame dei brani.
La setlist è molto variegata, senza troppi convenevoli ecco che attingono all'ultimo album "Derivae" ed è proprio la traccia di apertura dell'ultima fatica discografica "l'eclisse" ad essere messa in scena. L'acustica è ben calibrata, gli strumenti ben distinguibili ed i volumi, altissimi, sono purtoppo (ovviamente ironicamente parlando) doverosi a far entrare in testa i riff martellanti con i quali i Nero Di Marte devastano il pubblico ormai in balia della tempesta che si sta scatenando. Si alternano pezzi dell'ultimo a quelli del precedente - self-titled - album di debutto. Traccia conclusiva del set una vera gemma, "Finis Terrae", apparsa come singolo nello split EP che vede la collaborazione con i Void Of Sleep. Le chitarre imbevute di riverbero delineano armonie che si allontanano in echi davvero evocativi.
Il cantato, ruvido ed energico di Sean rende il tutto ancora più apocalittico: coraggiosa la scelta di scrivere testi in italiano, spesso una incognita ma che risulta davvero azzeccata ed efficace.
In una breve ma piacevole chiacchierata a fine concerto commentiamo insieme il nuovo album dei Gojira, da cui traggono ispirazione ed ai quali sono spesso accostati, in quanto a sound ed innovazione d'avanguardia, nell'odierno panorama musicale estremo. Loro macinano consensi e sono al lavoro su nuovo materiale, presto saranno in studio e si concentreranno "ad aggiungere ingredienti e portare ad ebollizione il calderone pieno di idee" che hanno. L'ultimo "Magma" dei francesi invece è già messo in cattiva luce da coloro che lo hanno potuto ascoltare in preview, ad una settimana dalla sua uscita. È la volta dei Nero Di Marte.
Juggernaut
Non il tempo di uscire per prendere una boccata d'aria e sorseggiare una birra che il pubblico è quasi costretto a rientrare, richiamato e rapito dall'eclettico sound dei Juggernaut.
Dopo un intro incalzante, magnetico, viene rivelato che in questa serata sarà eseguito l'ultimo album "Trama!" per intero. Chi si volesse - come giusto che sia - avvicinare alla band capitolina dovrebbe partire proprio dall'ascolto dell'ultimo album proposto, conosciuteperò innanzitutto le origini. Gli Juggernaut tornano nel 2014 dopo un'eclissi di oltre quattro lunghissimi anni, e dopo la dipartita del cantante hanno scelto la via più tortuosa da percorrere, quella strumentale.
Strada giusta, si direbbe dal consenso che la band sta ricevendo negli ultimi anni. E dunque eccoli sul palco, il sound proposto di difficile catalogazione è un connubio di variegati generi musicali. Il post-rock/metal, il progressive sono solo la punta dell'iceberg. Saltano infatti all'occhio sicuramente un drumming jazzato spesso in primo piano a dettare i cambi di tempo e dare enfasi, poi bossa nova, tango, tanta psichedelia e chitarre influenzate dal melodico ed armonico tocco monouche di Django Reinhardt e Frank Vignola.
In molti si chiederanno come facciano tanti generi diversi a convivere, addirittura concentrati in un unico brano: la risposta è tutta e solo nella genialità del gruppo, nei continui campi di tempo ed in una conoscenza della musica nelle sue molteplici sfaccettature. Ascoltare le intelligenti strumentali "Ballo Excelsior" e "Pietra Grezza", oltretutto magistralmente eseguite, per maggiore chiarezza al riguardo.
Il pubblico è letteralmente senza parole, sorpreso e confuso dalla valida proposta, sbigottito al termine dello show dopo aver ascoltato le incalzanti a maestose "V.I.T.R.I.O.L" e "Tenet" con cui si chiude la presentazione di "Trama!"
Adimiron
E' la volta degli Adimiron, la band che ha il compito di chiudere a dovere una serata davvero devastante, che si protrae oltre la mezzanotte.
La band capitolina è davvero entusiasta di tornare nella capitale e poter riproporre la propria musica al proprio pubblico, dopo un lunghissimo tour che li ha portati sui palchi più prestigiosi d'Europa in tour con i finlandesi Swallow The Sun. Gli Adimiron presentano il loro quarto full-lenght "Timelapse" ed è proprio sull'intro di "Collateral" che le intenzioni sono chiare: fare terra bruciata.
Quasi come se avessero aperto lo scrigno di Pandora i nostri portano tenebra e dolore, il loro personale death metal con influenze progressive ed avant-garde si abbatte sul pubblico, terrorizzato (e questo è un bene). Seguono le serrate "The Giant And The Cow" e "State Of Peristance", il growl davvero feroce ed drumming al cardiopalma tengono alta la concentrazione di un pubblico intimorito ma ammaliato dalla potenza del sound della band. Interessante la riproposta di "To Whom It May Concern", unica traccia esterna a "Timelapse", contenuta nell'album "K2" ed ormai un classico di repertorio della band. La conclusiva ed ipnotica "Ayahuasca", ultimo singolo (consigliata anche la visione del video animato) saluta il pubblico.
Si conclude una serata d'eccezione, all'insegna della musica estrema made in Italy e di elevata caratura artistica. Belle sensazioni rimangono a fine del concerto, volti che esprimono soddisfazione: nei musicisti per ciò a cui hanno dato vita e nel pubblico per quello che ha ascoltato. E si, è gratificante vedere come in fondo anche nella bistrattata penisola ci sia ancora spazio per certi tipi di musica e certe sonorità.
Setlist
Nero Di Marte
L'eclisse
Convergence
Pulsar
Nero di Marte (estratto)
Il Diluvio
Finis Terrae
Juggernaut
(Intro) Via Del Serpente 13, Ore 20
Pietra Grezza
Ballo Excelsior
Egregoro
Crapula
V.I.T.R.I.O.L.
Tenet
Adimiron
(Intro) Collateral
The Giant And The Cow
State Of Persistance
Redemption
To Whom It May Concerne
Liars Paradox
The Furnace Creek
Ayahuasca