Qualche tempo fa, quando abbiamo scambiato due chiacchiere con Eva Poles, ci aveva confessato che l'esperienza live è, per lei, fondamentale, vero banco di prova per un'artista e la sua musica. E' per questo, allora, che ci siamo presentati al Legend Club di Milano, lo scorso 18 Aprile, per vedere cos'era in grado di offrire al suo pubblico.
Dopo tanta attesa e due opening act appena convincenti, il palco si riempie di fumo e una lunga intro strumentale del brano iniziale di “DuraMadre” da il via alle danze. “Malenero” è una dichiarazione d'intenti, Eva lascia (temporaneamente) il passato alle sue spalle e infiamma il palco con assordanti sonorità rock a tinte dark. Esibizione vocale decisamente convincente per un brano disteso ed efficace che convince ma non infiamma il palco. Raddrizza il tiro la successiva “La Prima Scelta”, uno dei brani di punta del disco che, grazie al ritornello accattivante, smuove gli spettatori e anticipa il primo “momento Pogo” della serata, rappresentato dal frenetico singolo “Il Giocatore”.
Eva ringrazia il pubblico e lo intrattiene alla perfezione, creando uno show dalle dimensioni contenute ma dove nulla è lasciato al caso. Tra effetti di fumo, giochi di luce e movenze sinuose, restare fermi ed annoiarsi è davvero impossibile. La cantante dimostra di essere legata visceralmente alla sua musica e ai suoi pezzi, mimando e gesticolando interpreta i brani non solo con la sua voce ma anche col suo corpo. Decisivo e prezioso si rivela poi il contributo davvero notevole dato dalla band che, oltre ad accompagnare Eva in questo suo Tour promozionale, si è anche occupata di dare alla vita questo disco.
“Chainless”, unico brano in inglese (se si escludono le due cover proposte in chiusura), continua sulla stessa rotta dei pezzi precedenti, una vera bomba ad orologeria che, strategicamente posta a metà della setlist, anticipa il primo momento quieto del live. “Il Nemico” è senza dubbio uno dei brani migliori di questa serata. Un testo personale, una confessione intima performata magistralmente. Pare chiaro che, in un'Italia meno legata alle canzonette spacca-classifica e agli artisti da reality, un brano del genere potrebbe senza troppi dubbi gareggiare, e vincere, anche un Festival come quello di Sanremo. “Regina Veleno”, pezzo già conosciuto ai più grazie al progetto Rezophonics, viene presentato in una versione più rockeggiante, differente da quella che appare su “DuraMadre”. Il pezzo resta decisamente godibile, ma continuiamo a preferirgli la versione acustica. Atmosfere piatte vengono, però, rievocate da “L.I.U.S.S.”, forse uno dei brani minori, che da il via al “momento limone”. Una nenia delicata e trasognante che esplode solo dopo il secondo chorus e ci prepara al finale col botto. “Temporale” è infatti un episodio a sé stante, un po' atipico, l'unico legato più alle sonorità del passato di Eva che ci ricorda più da vicino la sua esperienza con i Prozac+. Scatenata e furiosa pone la parola fine a questa esperienza dal vivo. “I brani sono pochi e questi vi beccate”, scherza la cantante, prima di riproporre “Il Giocatore” e “Temporale” per l'ennesima volta, regalando un pizzico di adrenalina in più al suo pubblico. Forse è vero, dieci brani in scaletta sono pochi e il locale non era stracolmo di gente, ma come afferma la stessa interprete “meglio pochi ma buoni”. Eva dimostra così che il suo debutto con “DuraMadre” è in grado di entusiasmare sia su disco che dal vivo. Piacevole e riflessiva, ci intrattiene con un'ora di musica di ottima qualità, capace di divertire e affascinare.
Un concerto che vale assolutamente i soldi spesi, in cui ci sarebbe spazio per la delusione solo se ci si aspettava di sentire quei pezzi firmati Prozac+ che tanto ci hanno fatto ballare negli, ormai lontani, anni '90. Meglio guardare avanti e non rimpiangere il passato anche perché, e questo ve lo assicuriamo, anche se la musica è cambiata, Eva è ancora “acida” come ai tempi d'oro.
Setlist:
1. Malenero
2. La Prima Scelta
3. Il Giocatore
4. Cadono Nuvole
5. Chainless
6. Il Nemico
7. Regina Veleno
8. 6
9. L.I.U,S.S.
10. Temporale
11. Rain (Cover)
Bis:
12. Il Giocatore
13. Temporale