W.A.S.P. + Elvenking "30 Years Of Thunder" Tour
20/11/12 - Estragon, Bologna


Articolo a cura di Eleonora Muzzi
W.A.S.P., un nome che è entrato nella storia. Festeggiati i trentanni di attività proprio in questo 2012, la band si imbarca in un tour celebrativo per commemorare questi tre decenni in cui Blackie Lawless e soci hanno fatto la storia dell'heavy metal, tracciando il solco per quello che sarebbe diventato il glam metal negli anni avvenire. Accompagnati dagli italianissimi Elvenking, gli americani valcano le Alpi per due date del loro "30 Years Of Thunder Tour", e noi siamo qui per raccontarvi come si è svolta quella di Bologna.

La serata non parte esattamente nel migliore dei modi. Nonostante i cancelli si aprano, come scritto sulla porta e sulla biglietteria, in orario quasi perfetto, al limite dello spaccare il secondo, l'entrata degli avventori è molto lenta, al punto che quando gli Elvenking iniziano a suonare il 90% del pubblico, noi compresi, è ancora fuori e deve attendere quasi mezz'ora per poter entrare. Questo ci permettete di assistere soltanto agli ultimi tre brani eseguiti dal gruppo spalla nostrano, e in quei tre brani la band ci appare stanca e provata, con i suoni regolati male, quasi a livello amatoriale, decisamente non all'altezza della situazione. É noto che l'Estragon non abbia un'acustica esattamente perfetta, ma si possono ottenere risultati piú che ottimi. Qui invece si fatica a sentire la voce e le chitarre sono spesso sovrastate dalla batteria e dal violino, per non parlare del basso praticamente inesistente. Un peccato, ma andrà meglio la prossima volta. Le serate un po' giú di corda capitano a tutti.

Il cambio palco è breve, con roadie e tecnici che lavorano metodicamente per mettere insieme l'attrezzatura, i banner e controllare i suoni, mentre il pubblico attende. Non dobbiamo pazientare molto perchè le luci si spengano e l'intro, composta da un medley di vari pezzi, esca dall'amplificazione. Uno alla volta i W.A.S.P. salgono sul palco e lo show ha inizio. E che show! Fin dall'inizio Blackie e soci mescolano le carte in tavola e trasformano la serata, rivoltandola come il proverbiale calzino e riportando il copioso pubblico indietro negli anni 80 con forza e prepotenza, ai capelli cotonati, lo spandex e ad alcuni dei migliori album heavy metal di sempre. Blackie, dall'alto della sua considerevole statura, troneggia sullo stage e ne è l'indiscusso sovrano. Come macchine da guerra i Nostri infilano una canzone dietro l'altra, sempre seguiti dalla folla piena di fan di vecchia data ma anche di giovanissimi che si affacciano al genere, che cantano asquarciagola senza perdere una singola parola. Dopo una prima parte di classici segue il set di trenta minuti dedicato a "The Crimson Idol", che quest'anno compie ventanni. Mentre le note delle canzoni escono dagli amplificatori, sullo sfondo scorrono le immagini del film che fu girato come accompagnamento all'album ma che non è mai uscito. Dopo il lungo set dedicato all'album, la band si prende una piccola pausa per poi tornare sul palco per un sostanzioso encore che chiude la serata in maniera perfetta. Come da copione, Lawless e soci regalano al proprio pubblico un concerto degno dell'anniversario che commemora, con tutti i grandi classici ("Animal" esclusa, ma si sa perchè) e molto di piú. L'esperienza paga, e questa sera ne è la riprova.


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