Presentazione Hydrogen Festival - Quinta edizione - e Livereport concerto Joan Baez
Finalmente mettiamo piede nel magico Anfiteatro Camerini, e bisogna ammettere che tutto quello che avevamo sentito dire è veritiero: siamo circondati da monumenti ed edifici che trasudano storia e cultura e offrono contemporaneamente un’ottima location per concerti, quasi gli architetti del passato avessero previsto con lungimiranza che le proprie opere potessero accogliere tali allestimenti ed essere illuminate da prodigiosi fari e giochi di luce come le vediamo noi oggi in queste occasioni.
Poco dopo le 20:00 abbiamo la fortuna ed il privilegio (grazie alla disponibilità di Andrea - ufficio stampa della ZED!) di partecipare alla presentazione ufficiale del HYDROGEN FESTIVAL, proprio nel priveè di fianco al maestoso palco nero, che nel frattempo i tecnici stanno ultimando di preparare.
Giunto alla sua quinta edizione, quest’anno il festival proporrà un ricco cast di stelle nazionali ed estere, tra cui Sting, Alanis Morissette, Billy Idol (unica data italiana), Ben Harper, Franco Battiato, Tiziano Ferro, The Cult, Wolfmother e molti altri, come naturalmente la protagonista di questo primo appuntamento, Joan Baez.
Oltre al cast, i vari rappresentanti delle singole realtà coinvolte (tra cui anche il sindaco del comune ospitante, Renato Marcon) illustrano alcune novità (come una speciale raccolta fondi per i terremotati dell’Emilia, la sensibilizzazione del pubblico su tematiche ecologiche, l’impatto ecosostenibile degli stessi eventi, ecc) e partnership speciali (come quella con Ryanair per prezzi scontati e ampia scelta di voli per rendere il festival raggiungibile da tutta Europa).
Prima tra tutte quella di Hydrogen (brand internazionale che “presta” il proprio logo - un simpatico teschietto - anche al festival stesso) che da due anni, in collaborazione con il comune di Piazzola sul Brenta (PD), si prodiga per la realizzazione dell’evento “puntando proprio sul binomio moda-musica” per citare le parole del titolare e designer Alberto Bresci.
Alle 20:40 fine delle interviste con taglio del dolce, ci prepariamo per lo show della Baez, mentre tutto intorno pullula di addetti ai lavori (soprattutto giovani e belle ragazze con t-shirt bianche e teschio “fluo”) che si prodigano per dare informazioni utili ed accompagnare gli spettatori al proprio posto, ci sono vari stand sia enogastronomici sia di altri sponsor che offrono vari servizi (c’è anche una zona “make-up”..).
L’impressione che i signori di ZED! e i vari collaboratori abbiamo fatto davvero le cose per bene ci sembra più che confermata, e tutto sembra far ben sperare per chi verrà a godersi questi live.
Programma Hydrogen Festival 2012
04 luglio - JOAN BAEZ
07 luglio - BILLY IDOL
08 luglio - TIZIANO FERRO
10 luglio - STING
11 luglio - WOLFMOTHER (+ The Answer)
13 luglio - THE CULT
14 luglio - GIACOBAZZI SHOW
17 luglio - ALANIS MORISSETTE
19 luglio - FRANCO BATTIATO e l’Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini
20 luglio - BEN HARPER
21 luglio - MASSIMO RANIERI
Passiamo alla protagonista di questa prima serata dell’ Hydrogen, ladies and gentlemen: Joan Baez!
Ci troviamo di fronte ad un’eroina della controcultura americana, la Giovanna d’ Arco del pacifismo USA: nata artisticamente negli anni ’60, musa ispiratrice di Bob Dylan (con cui instaurerà un’alterna intesa artistica e sentimentale e a cui dedicherà diversi lavori discografici rileggendone numerose ballad..), spiata dall’ FBI e conosciuta in tutto il mondo per le sue lotte antimilitariste contro il proprio paese e al fianco di popoli sopraffatti di altre nazioni, per usare una sua stessa definizione dell’epoca “..mi ritengo anzitutto un essere umano, poi una pacifista, quindi una folk singer”.
Ed è in quest’ottica che lo show dal vivo si propone: una condivisione di ideali e idee universali espresse senza urlare ma con la forza evocativa di melodie e parole semplici (nella vita uno dei suoi ispiratori è stato Mahatma Gandhi), alcune metaforiche altre dirette e drammatiche nel raccontare verità scomode, che scuotono gli animi di chi troppo spesso finge di non vedere.
La Baez, definita anche “l’usignolo di Woodstock”, non teme il tempo che passa, e a 71 anni squisitamente portati canta ancora perfettamente, regalando un live prezioso anche dal punto di vista prettamente musicale: in alcuni brani da sola con la sua chitarra acustica, poi affiancata dal figlio percussionista Gabriel Harris (che portava in grembo al sesto mese di gravidanza nell’esibizione al famoso festival del ’69, mentre il marito scontava la pena per renitenza alla leva) e al polistrumentista Dirk Powell che si destreggia tra chitarre, basso, violino, banjo e altro! Compaiono diverse cover di Dylan e altri omaggi ad altri artisti tra cui Elvis Costello, Simon&Garfunkel, Steve Earle (con cui ha collaborato in anni recenti), Lennon.. ..e c’è anche il momento per Gianni Morandi di “C’era un ragazzo che come me..” cantata in perfetto italiano.
A tal proposito la Baez si è prodigata spesso e volentieri a presentare i brani ed aggiugere coinvolgenti note personali nella nostra lingua ed ha cantato in francese, arabo e spagnolo (sua lingua madre essendo di orgini messicane).
Un paio di rientri e bis che hanno commosso il pubblico di nostalgici e non presenti (alcuni portano con sé rare edizioni in vinile di live in Italia per farseli autografare) ed ecco la magnifica interpretazione di “Here’s to you” di Morricone (da lei interpretata nel 1970 per il film militante “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo) a chiudere magistralmente la serata.
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