Rock in IdRho - Part 2
15/06/11 - Rho Fiera, Milano


Articolo a cura di SpazioRock
Articolo a cura di Antonio Callea
Fotografie a cura di Simone Castelli


La quarta edizione della manifestazione si apre a sorpresa con gli About Wayne, gruppo capitolino sconosciuto a molti ma salito agli onori della cronaca con al webserie "Freaks". A seguire i veri opener dell'evento, i giovanissimi Outback, assolutamente a loro agio anche con il parcheggione semivuoto ed il sole a picco sull'asfalto. Un'esibizione, ancora acerba, trasparente, così che l'Indie si lascia tentare (a volte eccessivamente) dal pop italico, il gruppo di Terni si difende comunque bene e lascia il palco tra gli applausi di un gruppetto di signorine in costume. Si solleva con forza il profumo della carne abbrustolita sulle griglie dei chioschetti interni ed i Ministri appaiono in divisa sul palco. Il pubblico reagisce ed incuriosito mi avvicino anche io alla ressa delle transenne, la band ci premia con una scarica d'energia senza sosta, una performance che li ricolloca tra i big ma in un orario impietoso soprattutto per la calura infernale che costringe il gruppo ad aprire i costumi di scena.

Ormai il parterre è gonfio per metà, ci si arrangia con le costose bottigliette d'acqua degli stand per evitare la disidratazione.
I Flogging Molly ed il loro celtic-punk animano un pubblico ormai in diffusa tenuta tribale. Dave King è istrionico, divertente, scherza con il pubblico ed entra così in confidenza da permettersi il lusso di sfoderare il 2 a 0 che l'Irlanda ha rifilato agli Azzurri, segue un coro di divertiti insulti ai quali, il buon Dave, risponde con un "milli grassie". L'esibizione è briosa, molto energica, iniziano giustamente i primi poghi ed il sole non è più un problema, la band di Los Angeles incassa gli applausi e lascia il palco. Mi ritiro sulla verandina del caravan Monster per i Band of Horses, i ragazzoni di Seattle sembrano spaesati tanto da apparire anonimi nonostante la scaletta annoveri tutta la produzione più nota, ottimi i suoni e l'esecuzione ma mancano di mordente ed il pubblico si annoia ben presto. La band scopre che non basta sfoderare i brani Mtv approved per scaldare i famelici italiani e come è entrata, così abbandona il palco, in un tiepido e sbiadito applauso sommesso.

Nauseato dall'overdose da energy drink mi sposto sotto il palco per i The Hives.
Attendevo la band da tempo e gli svedesi non deludono le mie aspettative, in livrea da maggiordomo (Christian Grahn sfoggia addirittura una bella tuba in tinta) e guidati egregiamente dalla follia dilagante di Pelle, i The Hives macinano tutti i grandi successi uno dopo l'altro arricchendo la performance con qualche pezzo nuovo ed un inedito contenuto nel nuovo cd in uscita. Howlin' prende letteralmente il pubblico dai capelli, solleva con forza il clima precedentemente anestetizzato dai Band of Horses e riporta la manifestazione nell'orbita dei grandi incontri rock. Pregevole l'arrangiamento in Tick Tick Boom, plasticamente adattata all'occasione ed incorniciata in un glorioso Freeze dell'intero gruppo. Il sole inizia a calare dietro le fredde strutture di cemento della fiera Rho ma l'aria è bollente, ormai la piazza è al completo, ed i fan dei Social Distortion premono per raggiungere il palco mentre la band di Orange County prende posizione.
Devo ammettere che anche in questo caso le mie aspettative erano decisamente alte, purtroppo però i californiani si presentano sotto tono, Mike Ness è accademico, troppo freddo, stranamente distaccato. Neanche la storica cover di Ring of Fire scalda il pubblico e l'ingresso in corsa delle coriste attira solo qualche apprezzamento estetico più che un vero e proprio coinvolgimento.
E' chiaro che il punk raffinato, ibridato con il country è decisamente meno accessibile ma dal buon Ness ci si aspettava molto di più, invece resta lì solidamente arenato al microfono, stanco ed autoreferenziale come il peggior Bob Dylan.

Deluso, consumo rapidamente un toast mentre i tecnici sfrecciano sul palco nella penombra.
Iggy appare al seguito di vecchi canuti ed imbolsiti, gli Stooges di oggi. L'iguana si diverte, da davvero tutto anche se il fiato spesso lo tradisce, mostra il repertorio classico di posizioni plastiche con incredibile disinvoltura, sfiancandosi. Nonostante fosse cosciente del deficit non rinuncia a vivere e a far rivivere l'esperienza old school ad un pubblico prevalentemente giovane, istruito teoricamente sul periodo musicale ma ignaro del sacro fuoco che muoveva e motivava le vecchie rock star. Mr. Osterberg si concede al pubblico in una divertente orgia rock con alcuni fan saliti sul palco, baci, abbracci e capezzoli inumiditi, un classico al quale il nostro non vuole rinunciare e mentre si allontana dietro le quinte sembra chiaro che quel favoloso Armani, consumato dagli anni, increspato dalla centrifuga esistenziale, rimane pur sempre un sontuoso capo d'alta moda. Così accade che in una serena notte di Giugno, mentre l'Italia osserva la luna arrossire, 28.000 persone a Rho siano a conoscenza del motivo di tale rossore. Una vecchia stella scivola sinuosa sul palco del ROCKinIDRHO, brucia con forza senza risparmiarsi, probabilmente è l'ultima vera vampa che potrà permettersi nella penisola.

Ed ecco il piatto forte, i Foo Fighters di Dave Grohl, per l'occasione anche la noiosa scenografia si anima svelando schermi e luci tenuti gelosamente nascosti sino a questo momento (perchè? n.d.a.).
Avevo letto alcune interviste della band, trovando gli spunti e le argomentazioni dei membri estremamente semplici, a volte ripetitivi, temevo quindi delle ripercussioni a livello di prestazione live ed invece le mie preoccupazioni sono state smantellate una ad una, ad ogni intervento di Grohl.
Umile, divertente e divertito, l'ex batterista dei Nirvana propone tutti i grandi successi riarrangiando ogni pezzo in versione live, più ricchi, più lunghi, impreziositi da equilibrati scambi solistici con Hawkins. La band appare omogenea ed il suo condottiero non manca mai di puntare i riflettori su ogni membro ma non è tutto, ad un tratto si prende qualche minuto per ricordare il concerto al Leoncavallo di Milano (con gli Scream) durante il suo periodo bolognese. Dave ed i Foo trovano il pieno supporto del pubblico che intona tutti e 23 i pezzi della sostanziosa esibizione senza pause perchè, come lo stesso Grohl spiega è inutile riproporre la solita scenetta del noi fuori e voi che applaudite per il bis, in questo modo si perde tempo, meglio suonare fino a quando "non ci buttano fuori".

La manifestazione, giunta ormai alla quarta edizione, si rivela un momento fondamentale per il popolo rock che, nonostante lo sviluppo dell'area non idoneo (troppo stretto rispetto alla lunghezza) ed i prezzi improbabili (a partire dai 15€ per un parcheggio poco funzionale e con solo 2 colonnine per il pedaggio), riscopre l'emozione del raduno e dei grandi eventi.


Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool