Trivium- SikTh- Shvpes- European and United Kingdom Tour 2017
13/03/17 - Magazzini Generali, Milano


Articolo a cura di Cristina Cannata
Una vera e propria ondata di vibrazioni metal è pronta ad esplodere durante una tranquilla serata milanese. Ad anticiparla, una fila di maglie nere, braccia tatuate, piercing, capelli più o meno colorati e lipstick che vanno dal nero scurissimo al nero meno scuro. Tutti pronti, tutti carichi per godersi il ritorno dei Trivium in Italia. 

La band di Orlando mancava dal nostro paese da esattamente tre anni, quando si era presentata sul palco di Trezzo sull'Adda con l'intento di promuovere il loro sesto album "Vegeance Falls". Dal 2014 di tempo ne è passato, tra cambi di lineup (il tanto discusso trono della batteria è oggi occupato da Alex Bent) ed un nuovo album, "Silence in the Snow", uscito ormai due anni fa. Eppure di nuovo album se ne sente il profumo solo lontanamente, quando Corey Beaulieu, in un'intervista a Soundwave Brigade dell'ottobre scorso, aveva assicurato "Giuro che lo tiriamo fuori prima di dicembre del 2017". 

L'inizio con il botto è assicurato dalla prima band di apertura, gli Shvpes. Cinque ragazzoni di Birmingham tradusanti di un'energia coinvolgente che il pubblico percepisce e apprezza. Al loro album di esordio (dal titolo "Pain. Joy. Ecstasy. Despair”) e alla loro prima volta in Italia, la band attira l'attenzione proponendo un metalcore d'impatto, con un cantato che mette insieme melodico, growl e anche un po' di rap; tutto ciò porta ad un sound potente, invasivo, veloce e deciso. Insomma, tutto quello che serve al pubblico milanese, che non manca di cimentarsi in un primissimo -ma convinto- pogo che arriva perfino a coinvolgere il frontman della band che, sull'ultimo pezzo, decide di prendersi un po' di gomiti in pancia anche lui. 

Il locale è caldo, ma non abbastanza. Ed a risolvere la situazione ci pensano i SikTh, band londinese considerata, dagli amanti delle etichette, pioniere del "djent metal", un mix tra progressive metal, metalcore, mathcore e avant-garde metal, con forte enfasi sul groove e su ritmi veloci. Insomma, non proprio una cosa semplice. La band, nata nel 2000, sciolta nel 2007 e riformata nel 2014, è a lavoro su un nuovo album in uscita a maggio (che noi abbiamo sentito in anteprima e vi assicuriamo che merita). La band arriva sul palco scatenando immediatamente la potenza del loro sound e la loro proposta unica, che vede alternarsi due voci, quella di Mikee Goodman e Joe Rosser, in un gioco di botta e risposta che sostiene il ritmo e i riff convinti in maniera assolutamente perfetta. Malgrado la differenza di genere con i Trivium, il pubblico sembra apprezzare l'offerta della band britannica e anche questa volta non disdegna di manifestare riconoscenza attraverso poghi convinti e corna al vento. 

Non passa troppo tempo dall'uscita di scena dei SikTh, che il pubblico, ormai all'apice della fervente attesa, non riesce a trattenersi dall'intonare "Run To The Hills" degli Iron Maiden, messa in sottofondo per ingannare i pochi minuti prima dell'inizio dello show. Le luci si abbassano e accompagnano l'entrata sul palco di Matt Heafy e soci che subito imbracciano i rispettivi strumenti e iniziano a far tremare i muri dei Magazzini Generali con "Rain". Si dà così il via ad un neverending pogo che coinvolgerà tutte le teste presenti, nessuna esclusa. La band appare in splendida forma e manifesta una fortissima armonia tradotta in riff violenti, ritmi incalzanti e growl potentissimi. La scaletta scorre veloce, sostenuta dalle urla e dai salti del pubblico, con il quale la band manifesta una straordinaria armonia attraverso un dialogo continuo. La band incita la folla a cantare e saltare con loro e i presenti effettivamente rispondono a tono tanto da aggiudicarsi -a detta del frontman- il titolo di "best audience" del tour europeo.  Brani come "Down From The Sky", "Strife" o "Throes Of Perdition" scatenano onde di energia immense che dal palco si riverberano sul pubblico e rimbalzano nuovamente verso il punto di origine. Di sudore nell'aria se ne respira abbastanza: la band intona "Pull Harder On The Strings Of Your Martyr" come ultimo brano per salutare la caldissima audience che, richiamando la band a grande voce, esige di sentire la tradizionale "In Waves". E allora tutti pronti ad esplodere per un'ultima volta in un'ondata di pogo e spintoni e salti in aria da assicurare ai vecchietti come me almeno un giorno di mal di schiena pesante. 

Sempre bravi, cari Trivium. 
 
Setlist
 
01. Rain
02. Forsake Not the Dream
03. Down From the Sky
04. Entrance of the Conflagration
05. The Deceived
06. Dying in Your Arms
07. Strife
08. Dusk Dismantled
09. Throes of Perdition
10. Silence in the Snow
11. Pillars of Serpents
12. A Gunshot to the Head of Trepidation
13. Until the World Goes Cold
14. Pull Harder on the Strings of Your Martyr
15. In Waves 



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