Sum 41 - Order In Decline Tour 2020
28/01/20 - Lorenzini District, Milano


Articolo a cura di Mattia Schiavone

Grande serata di festa ieri a Milano con due band simbolo del pop-punk di inizio millennio: Sum 41 e Zebrahead. La band canadese, che negli ultimi anni abbiamo visto molte volte in Italia ha riunito diverse migliaia di persone nel bollente (in tutti i sensi) Lorenzini District, presentando il nuovo album "Order In Decline".

 

Ad aprire le danze alle 20 in punto sono però gli Zebrahead, autori di uno show totalmente folle. I californiani, durante i 45 minuti a loro disposizione, hanno proposto pezzi da molti degli album pubblicati in carriera, andando a dare vita a una setlist molto varia e di forte impatto. L'esperienza ultraventennale della band si nota tutta da come i cinque tengono il palco, giocando e scherzando continuamente con il pubblico. Tra una dedica ai Sum 41 su "Call Your Friends" e la celebrazione dell'alcool di "Drink Drink", gli Zebrahead sparano senza sosta le proprie cartucce, facendo affidamento sull'intesa da manuale tra il cantante Ali Tabatabaee e il chitarrista (e seconda voce) Matty Lewis, veri protagonisti dello show. Prima dei saluti finali, tra una gag e l'altra c'è anche tempo di far salire sul palco due ragazzi del pubblico e offrirgli una birra dal bar che la band ha sullo stage.

 

zebraheadlivemilano.

 

Il pubblico, già riscaldato a dovere, non deve attendere molto prima che i Sum 41 (leggi QUI la nostra recentissima intervista) si concedano ai fan italiani, a soli 7 mesi di distanza dall'ultimo show della band nel Belpaese. Come già detto, negli ultimi anni il rapporto tra l'Italia e la band canadese si è ulteriormente consolidato e in ogni occasione, la risposta dei fan è clamorosa. Tutta questa fiducia è sempre ben riposta: i Sum 41, anche in questa occasione, mettono in piedi uno show serrato e esplosivo, con pochissime pause e di un'intensità elevatissima. Se l'inizio con la nuovissima "Turning Away" è un po' in sordina, i presenti iniziano a scaldarsi a dovere con "The Hell Song" e "Motivation", due grandi successi accolti trionfalmente. Sono diversi i circle pit che si aprono su tutta la location, spesso invocati da un indiavolato Deryck Whibley, ormai tornato a livelli che gli competono. Il frontman dà tutto se stesso sul palco e tiene le redini di uno show con i fiocchi.

 

sum41livemilanoderyck.

 

La scaletta mostra più i muscoli che le carezze e le parole di Cone McCaslin, che descrivono un futuro rivolto ai lidi più heavy per i Sum 41, trovano conferma nella maggior parte dei pezzi proposti in serata. A farla da padrone è ovviamente il nuovo "Order In Decline", ma durante la serata viene dato ampio spazio anche a "Chuck" (al quindicesimo anniversario dalla sua pubblicazione) oltre che a una serie di brani tiratissimi, con la band che riesce a fare centro in ogni frangente. Tra le influenze thrash di "The Bitter End" e la cattiveria di "We're All To Blame" e "Out For Blood", il solo momento di pausa nella prima parte dello show è dedicato alla ballata "War", prima di riniziare la corsa a perdifiato con "Walking Disaster", con la quale la location si trasforma in un catino ribollente. L'arma segreta di una band in forma smagliante sono però Frank Zummo e Dave Baksh. L'energia e la precisione del batterista vanno a braccetto con i riff e gli assoli del chitarrista e non è un caso che negli ultimi anni i Sum abbiano rialzato la testa proprio dopo il ritorno di Mr. Brownsound.

 

sum41livemilanocone.

 

Tra i momenti più emozionanti dello show troviamo (oltre che "With Me"), le ballate "Catching Fire" e "Pieces", eseguite da Whibley in mezzo a un pubblico quasi commosso. La temperatura torna rovente con i classiconi "Fat Lip" e "Still Waiting", forse i due brani che hanno maggiormente segnato positivamente la carriera della band, anche considerando la risposta dei fan. Dopo una breve pausa, l'encore è inaugurato dalla cover di "We Will Rock You", prima di una caldissima "In Too Deep" e del dolce finale "Never There". Sembra tutto finito, ma Whibley, per ringraziare il pubblico, torna sul palco con la sua chitarra acustica, per regalare un'emozionante "Best Of Me" e chiudere nel migliore nei modi uno show da ricordare.

 

Ancora una volta, i Sum 41 si dimostrano una band in salute, capace di mettere la propria esperienza al servizio di uno show energico, con pochissime sbavature. Anche considerando la location e i suoni perfettamente equilibrati, nessuno dei presenti potrà dirsi scontento della serata e, considerate questa e le precedenti apparizioni della band, possiamo tranquillamente sbilanciarci: non passerà troppo tempo prima di rivederli in Italia.

 

Setlist:

 

Turning Away
The Hell Song
Motivation
The Bitter End
Over My Head (Better Off Dead)
We're All to Blame
War
Out for Blood
A Death in the Family
Walking Disaster
With Me
No Reason
Fake My Own Death
45 (A Matter of Time)
Screaming Bloody Murder
Underclass Hero
Catching Fire
Pieces
The People Vs...
Fat Lip
Still Waiting
We Will Rock You
In Too Deep
Never There
Best Of Me

 




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