Milano Rocks - Day 2: The National + Franz Ferdinand & more
07/09/18 - Experience Milano, Rho (MI)


Articolo a cura di Giulia Franceschini

Dopo l'uggioso esordio del Milano Rocks con Imagine Dragons, Måneskin e The Vaccines sotto al diluvio, il festival meneghino prosegue con una combo di grande classe per la sua seconda giornata: The National e Franz Ferdinand, due dei nomi di punta dell'indie rock e del rock alternativo dei Duemila. L'area concerti è decisamente riorganizzata rispetto alla giornata precedente, vista l'affluenza enormemente inferiore prevista per questa seconda data. Pit rimpicciolito, l'enorme prato occupato da tavoli e panche dove solo poche ore prima si erano scatenate le decine di migliaia di fan degli Imagine Dragons. Ma dimensioni ridotte significa anche maggiore intimità e atmosfera, elemento davvero importante soprattutto per una band come i The National.

 

Il pubblico si avvicina con calma e rilassatezza al palco già dal tardo pomeriggio, intrattenuto da due guest: Mèsa e Stella Maris. La band romana è la prima a calcare il palco della seconda giornata di festival, proponendo un delicato rock alternativo, essenziale ma d'atmosfera. Seguono gli Stella Maris, formazione anche questa volta tutta italiana dal sound ricco di sfumature, dagli echi Eighties e new wave. La band della famiglia Tempesta, formata da Umberto Maria Giardini (ex Moltheni), Ugo Cappadonia (SickTamburo e Il Pan Del Diavolo), Emanuele Alosi (La banda del pozzo) e Paolo Narduzzo (Universal Sex Arena) ha pubblicato nel 2017 l'omonimo disco d'esordio e catturano l'attenzione di un Milano Rocks al tramonto.

 

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Quando il sole cala e le luci del palco si accendono, è il momento dei Franz Ferdinand. La band scozzese, che ha fatto un bel pezzo di storia dell'indie e dell'alternative internazionale, non si risparmia per un secondo del proprio set. L'inizio con "Do You Want To" è elettrizzante e un invito: da ora si salta. Alex è incontenibile e sgambetta incessantemente, tra spaccate in aria ed altre acrobazie. La reazione del pubblico non è che una conferma del fatto che in moltissimi fossero lì solo per loro. Si cambia leggermente mood con "The Dark of the Matinée" e "Glimpse Of Love", e il singalong riprende poi con "Walk Away", con un pubblico che oscilla dolcemente insieme alla musica, mentre si balla pazzamente con "Lazy Boy", "Michael" e sui synth di "Feel The Love Go". Capiamo che è una setlist di soli grandi successi, quindi infallibile, che si chiude con una stravolgente "Take Me Out" e "This Fire", con Alex alla ricerca dei fan nelle prime file. La non lunghissima, ma intensa apparizione dei Franz Ferdinand termina con la band che abbandona il palco, dando via al rimescolamento del pubblico.

 

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I fedelissimi dei Franz Ferdinand retrocedono e lasciano posto a quelli dei The National che si dispongono nelle prime file, pronte per quello che ci si aspetta non essere un semplice concerto se solo si conoscono un minimo i personaggi. Gli schermi prendono vita, iniziano a manifestarsi i primi suoni, e la band dell'Ohio prende posto, con i visi seri. L'emozionante "Nobody Else Will Be There", tratta dall'ultimo "Sleep Well Beast" dà il via all'esibizione, il pubblico in un silenzio religioso. Si prosegue con "The System Only Dreams In Total Darkness", dallo stesso album, che inizia ad accendere gli animi mentre Matt si aggrappa al microfondo urlando il suo "any other, any other way". Si inizia a saltare con "Don't Swallow The Cap", si torna all'atmosfera con "Walk It Back" e "Guilty Party", il suo dolore senza tempo... l'ultimo disco assoluto protagonista della scaletta. I successi non mancano, cantiamo con le braccia in aria "Bloodbuzz Ohio" e "Slow Show" seguita da "Light Years", brano inedito già proposto nelle più recenti scalette dei The National. Torniamo a "Sleep Well Beast" con il singolo "The Day I Die" e "Carin At The Liquor Store", per fare una puntatina al precedente e altrettanto bello "Trouble Will Find Me" con una "Graceless" tristemente toppata dall'inizio alla fine e un Matt confuso e vagabondo che butta via il suo cocktail. Dopo "Rylan", B-Side dell'ultimo lavoro in studio e "Fake Empire", arriva una "Mr. November" che ci avvisa di essere ormai a fine serata. Segue infatti la consueta "Terrible Love", e con "About Today" la band abbandona il palco. Chitarre acustiche in mano, i fratelli Dessner e gli altri rientrano e come da tradizione pubblico e band intonano insieme "Vanderlyle Crybaby Geeks". Così come è entrata, la band scompare dalla scena. In questa serata i The National hanno portato a casa lo show, ma facendo sentire la mancanza di troppe grandi assenti, con un Matt forse quasi contenuto rispetto al solito, vagamente frastrornato e che si è risparmiato un po' sul contatto con il pubblico, soprattutto in momenti come "Mr. November". Nonostante non si tratti di una data memorabile, la band ha dimostrato tutti i motivi per i quali si è meritata di diventare il nome di punta di un festival di queste proporzioni, portando sul palco un connubio di atmosfera, suoni, immagini ed emozioni assolutamente irreplicabile.

 

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Guarda QUI la fotogallery completa!

 

Setlist The National 

Nobody Else Will Be There
The System Only Dreams in Total Darkness
Don't Swallow the Cap
Walk It Back
Guilty Party
Bloodbuzz Ohio
I Need My Girl
Slow Show
Light Years
Day I Die
Carin at the Liquor Store
Graceless
Rylan
Fake Empire
Mr. November
Terrible Love
About Today
Encore:
Vanderlyle Crybaby Geeks 




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