Non solo musica, ma poesie, racconti, immagini e video, il tutto attraverso la solita pronuncia marcatamente yankee di Bastianich. Lo spettacolo riflette la gamma di emozioni presente nella sua recente pubblicazione musicale, raccontata anche dallo stesso autore ai nostri microfoni. Dall'infanzia ai principali amori, quello per la città di New York e per la seconda casa trovata proprio in terra meneghina, ma soprattutto quello per la nonna, principale guida e ispirazione della vita di Joe. È proprio nel suo commosso racconto della quasi centenaria signora, nella manifesta paura di doverla un giorno salutare, che si mostra in maniera più autentica l'umanità del reinventato musicista.
Dal punto di vista musicale, la serata si scioglie dopo un avvio un po' farraginoso, complici qualche pecca nell'acustica a penalizzare i volumi e un'affinità con la band in grado di crescere veramente solo dopo qualche brano. Una band preparata, che accompagna il frontman nelle diverse sfumature del suo Country/Blues/Punk Rock in maniera coinvolgente e abile nel ricreare la giusta atmosfera nell'intimo viaggio italo-americano.
Profondo il coinvolgimento del pubblico, non solo per la nota simpatia del personaggio Bastianich, ma soprattutto per il legame emotivo con le vicende narrate dai brani. Coinvolgimento che raggiunge il culmine verso la fine dello show, quando tra una cover di "Purple Rain" (Prince) e una di "Staying Alive" (Bee Gees), passando per "Take A Walk On The Wild Side" (Lou Reed), Bastianich premia una fan attraverso una lotteria particolare: in palio un soggiorno a New York, ospite dello stesso showman.
Insomma, una piacevole scoperta quella del Joe cantautore. Una presenza scenica e una cura per lo show temprata da anni di televisione in grado di colmare sapientemente anche qualche giustificata lacuna di chi non ha costruito un'intera carriera unicamente sulla musica.