Elio e le Storie Tese - Tur 2017
28/07/17 - Ex Dogana, Roma


Articolo a cura di Valerio Cesarini

In un'afosa estate romana, mai torpida come altrove, a pochi metri dal celebre balcone da cui il compianto Fantozzi saltava per prendere l'autobus, un altro gesto eroico prendeva atto nella notte.
L'Ex Dogana lentamente si riempie, eccome se si riempie, per il complessino degli Elio E Le Storie Tese; stando a sentire loro - pratica poco consigliata - l'ultima data a Roma, dato che il concerto di Dicembre a Milano dovrebbe essere l'ultimo di una fulgida carriera.

 

Tralasciando le reminiscenze con circa il 99% delle band di ultracinquantenni nel mondo e dei loro sfavillanti farewell tour di quindici anni, il rischio che per questa volta Elio e i suoi, ultracinquantenni ma in forma smagliante, non stessero scherzando, mette un alone di malinconia nelle stesse migliaia di persone che passano la serata urlando "Forza Panino". Ed è proprio a questo grido che la band fa il suo ingresso trionfale sulle note di "Parco Sempione", decisamente adatta al contesto, considerato che a poche centinaia di metri dal palco svariati bonghi vengono ogni giorno percossi nella piazza di San Lorenzo.
Lineup solida, con Carmelo/Vittorio Cosma stabile alle tastiere dal ritiro di Rocco Tanica e la spettacolare Paola Folli alle voci, senza dimenticare l'inestimabile aggiunta del grande artista performativo Mangoni.

 

Paradossalmente, per un complessino che ha fatto dell'imprevedibilità e del nonsense la propria cifra artistica, chi segue da tempo gli Elii conosce la struttura del loro concerto, dalle hit iniziali e finali ai piccoli intermezzi: è proprio la capacità di giocare rimanendo nella "solita struttura" che rende ancora più speciali dei musicisti già di per se non proprio ordinari.

 

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Protagonista assoluto della serata è Francesco Gabbani, tirato in ballo per sbaglio dal buon Carmelo e in pochi secondi diventato la summa artistica di qualsiasi brano, in cui mai sfigurava un sentito PANTA REEEI. E ora, seriamente parlando, forse i momenti più belli degli spettacoli degli Elii è vedere loro stessi ridere fra di loro e divertirsi per queste stupidaggini, perchè grazie a Dio di questo si tratta, e per questo si guadagnano fino all'ultima goccia dell'amore di cui vengono sommersi. Sfugge veloce lo spettacolo fra le solite - davvero, c'è bisogno di dirlo ancora? - dimostrazioni di virtuosismo in "John Holmes" o "Ritmo Sbilenco", fra i grandi classici del "Vitello Dai Piedi Di Balsa" e "Born To Be Abramo"; una scaletta invero riempita dei più grandi successi, forse con poco spazio per qualche brano "di nicchia", anche se ormai risulta difficile trovarli in un gruppo del successo degli Elii.

 

Limpida l'acustica, ispirata la band, fra i soliti abiti di scena e alcune frizzanti considerazioni sulla giovane zia ucraina di Rocco Tanica, il (forse!) ultimo concerto romano degli Elii è stato, dal primo all'ultimo secondo, accompagnato da un il pubblico eterogeneo, fervido col solito "Forza Panino!". E come in tutte le favole che si rispettino, il cerchio si chiude proprio con l'inno degli Elii, la "Tapparella" dei brufolazzi dell'adolescenza, del disagio del gioco della bottiglia, del Forza Panino urlato, da vent'anni, per salutare Elio e le sue Storie Tese, l'amico Feiez e sopratutto il fantastico zimbello che siamo, tutti.

 

Setlist

 

Parco Sempione
Cassonetto differenziato per il frutto del peccato
Il vitello dai piedi di balsa
Il vitello dai piedi di balsa reprise
John Holmes (una vita per il cinema)
Fossi figo
Mio cuggino
Discomusic
Ritmo sbilenco
Pipppero®
T.V.U.M.D.B.
Il rock and roll
Uomini col borsello (ragazza che limoni sola)
Born to Be Abramo
Servi della gleba
Supergiovane

 

Encore:
La terra dei cachi
Tapparella




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