Caparezza - 709 Tour 2018
03/07/18 - Ippodromo di San Siro, Milano


Articolo a cura di Mattia Schiavone

"Porto nelle vene tanta rabbia, non so contenere la valanga"

 

Caparezza non si ferma più. Dopo il trionfale tour invernale nei palazzetti di tutta Italia quasi completamente sold out, il rapper di Molfetta si è appena rimesso in viaggio per attraversare nuovamente la Penisola e regalare al suo pubblico un'altra serie di spettacoli a 360°. Dopo le prime date a Lucca, Padova e Barolo, Michele Salvemini è approdato a Milano insieme alla sua band, per l'ennesima esibizione di altissimo livello.

 

Come da tradizione, ogni nuovo tour targato Caparezza porta cambiamenti radicali sia nella setlist, che seppur sempre sbilanciata a favore di "Prisoner 709", viene arricchita con ulteriori perle meno recenti, che nelle scenografie e gag protagoniste di ogni pezzo eseguito. La differenza sostanziale rispetto alle date invernali sta però nella fuoriuscita dal concept dell'album. Se infatti in precedenza, la prima sezione dello show consisteva in un autoanalisi con quasi tutto il disco proposto di fila, questa volta il filone conduttore dell'esibizione è proprio il termine della prigionia, la libertà. Il cantante presenta ogni brano prima di eseguirlo, celebrando anche chi, ognuno a suo modo, ha combattuto per vivere libero, che si tratti di Vincent Van Gogh o dei protagonisti della rivoluzione del 1968 (celebrata 50 anni dopo con il reinserimento in scaletta de "La Rivoluzione Del Sessintutto").

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Ma nel corso della serata non manca l'analisi della libertà da noi stessi, protagonista della pubblicazione più recente ed è proprio con due estratti da "Prisoner 709" che viene dato il via al concerto, dopo la breve introduzione scandita dalle note di "Minimoog", sulla quale i musicisti vengono accolti sul palco da una folla festante, che riserva un vero e proprio boato a Salvemini. Se l'inizio con "L'Infinito" è forse un po' in sordina (nonostante la spettacolare scenografia robotica), già con la successiva "Prisoner 709" l'atmosfera inizia a scaldarsi, fino a diventare un vero e proprio girone infernale durante la dantesca "Argenti Vive". Fin dal principio dell'esibizione, Caparezza corre e salta per tutto il palco e lo show viene reso piacevole, oltre che dai costumi e dalle scenografie, anche dalle ottime coreografie dei ballerini.

 

Gli ultimi brani vengono continuamente alternati a successi dall'impatto assicurato, come nel caso di "La Mia Parte Intollerante", "Sono Il Tuo Sogno Eretico" e "Vengo Dalla Luna", che mette a dura prova la resistenza dei temerari della prime file. Il pubblico risponde con la stessa energia scagliata da Salvemini e dimostra di apprezzare e conoscere alla perfezione anche i pezzi più recenti come l'evocativa "Confusianesimo" (con una lavatrice alata in grado di "smacchiare le coscienze") e "Larsen", durante la quale l'acufene che tormenta l'artista da qualche anno viene rappresentata da un uccello che lo segue per tutto il palco.

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Dopo una pausa centrale caratterizzata da brani più melodici ed emozionanti come "Goodbye Malinconia" e le magnifiche "China Town" e "Una Chiave", si torna a premere sull'acceleratore con la tripletta "Vieni A Ballare In Puglia", Non Me Lo Possono Permettere" e "Abiura Di Me", che fanno alzare un vero e proprio polverone in mezzo al pubblico totalmente in delirio, prima che il rapper si libri su una scopa volante durante "Ti Fa Stare Bene". La parte finale della scaletta è invece affidata al debutto di "Il Testo Che Avrei Voluto Scrivere", al successone "Fuori Dal Tunnel" (con dedica speciale al pubblico) e ad una travolgente "Mica Van Gogh", introdotta da un aneddoto sul famoso quadro del pittore olandese "La Ronda Dei Carcerati".

 

I volti felici e sorridenti di tutte le età che illuminano l'Ippodromo di San Siro alla fine del concerto sono la più grande dimostrazione dell'ennesima vittoria di Caparezza, capace di condensare in poco più di due ore musica, arte, ironia e autoanalisi, senza mai cadere nella banalità o nel cattivo gusto. Dopo più di quindici anni di musica e show di altissimo livello, Michele Salvemini non dà alcun segno di appannamento. Per chi volesse rendersene conto, il tour continuerà per tutta l'estate.

 

Setlist:

 

Minimoog
L'infinto
Prisoner 709
Argenti vive
La mia parte intollerante
Larsen
Sono il tuo sogno eretico
Confusianesimo
Vengo dalla luna
Dalla parte del toro
China Town
Una chiave
Prosopagno sia!
La rivoluzione del sessintutto
L'uomo che premette
Goodbye Malinconia
Vieni a ballare in Puglia
Non me lo posso permettere
Abiura di me
Ti fa stare bene
Il testo che avrei voluto scrivere
Fuori dal tunnel
Mica Van Gogh




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